NUMERO: 1836311903 | Lug - Dic 2012
SOMMARIO
MENU
Racconti

Baratti e Burattini

In quel tempo , ricordo , avevo appena acquistato la quinta edizione di " Navigare lungocosta " di Mauro Mancini fresca di stampa . Anch'io fresco di matrimonio, navigavo insieme alla Meri con un bellissimo Qr 680 sport , da non molto acquistato , che tenevamo a Castiglione della Pescaia , poichè il nostro ormeggio nel cantierino del mio amico Walter , sulla riva dell'Arno , lo avevamo occupato da un Capitan Cook , peraltro molto carino come microcabinato, facilmente carrellabile e , con ottime doti marine ( allego foto per chi non lo conoscesse.) che avevamo messo in vendita . Impiegavamo i nostri week end per istruirci entrambi sul miglior uso della nuova barca e anche, mi piace crederlo , per una certa maschilità che non disdegno nel riconoscermi, per una superiorità tecnofisica , indossata nei confronti della Meri !!! ( Ora quando lo legge , stò fresco !!! Ma tanto poi ne rideremo insieme !!! Speriamo !!! ) . Insomma le insegnavo i principi della vela, poichè ne era del tutto all'oscuro , anche se , come si è rivelata , era un'ottima allieva..

Molti sono gli episodi che avvallano tutto ciò, il primo che ricordo fra tutti , accadde proprio la prima volta che la portai in barca sul beccaccino che ho già descritto in passato . Arrivavamo all'ormeggio da una bellissima veleggiata davanti al Gombo con vento di poppa, io al timone, lei a prua , le insegnavo le prime elementari manovre di attracco , spigandole che una volta giunti al pontile , avrebbe dovuto trattenere la barca ad un palo che spuntava dall'acqua in maniera da poter permettere all'imbarcazione di perdere l'abbrivio, data l'impossibilità di fare la giusta manovra controvento per fermarci nel limitato spazio di acqua a disposizione. E così obbedientemente fece, scordandosi però, una volta aggrappatasi al palo ,di tenere con l'altra mano almeno lo strallo di prua . Fatto sta che l'attrito con i soli piedi su quel bel legno tirato a lucido da buone mani di coppale e reso particolarmente scivoloso dall'acqua , fece sì che la barca , con me sopra , se ne andasse lasciando l'adorabile Meri aggrappata a quel palo nel fiume mentre , dato il basso fondale, sprofondava lentamente prima in acqua , poi nel fango sottostante . Non vi dico le risate di tutti i miei amici presenti che la soccorsero col barchino di servizio, mentre io rientravo all'ormeggio dopo le solite manovre....Povera Meri, era come una bambina, non sapeva se piangere o ridere, tutta piena di fango fino ai ginocchi . Solo dopo una bella sistolata e una buona doccia, abbiamo inserito tutto ciò nel nostro fardello dei ricordi più cari .

Comunque tornando all'argonento in una delle nostre piccole crociere propedeutiche, provammo una sera ad entrare nel favoloso porto di Punta Ala , da poco ultimato, anche perchè ero curioso di vedere , come mi aveva detto il mio carissimo amico Giannini , lo yacht più grande ormeggiato in quel luogo di ricconi, di proprietà della signora Falqui , su cui aveva fatto dei lavori con apparecchiature della ditta per cui io facevo la consulenza ..... Si avete capito bene si trattava proprio di quella signora Falqui dei famosi confetti , per cui avevamo riso tutti pensando a quante persone aveva" fatto bene" quel Barcone !!!

Arrivati all'ingresso del porto , una piacevole voce da un altoparlante ci chiede se avevamo un posto barca e al nostro no ci pregò di accostare . Subito pensai che ci cacciassero come pezzenti ,invece un biondo signore chiaramente , anche dall'accento , non Italiano , poi ho saputo tedesco, ci chiese quanto ci trattenessimo . Gli risposi massimo per due pernottamenti , alchè ci indicò lo stallo esatto dell'ormeggio ,chiedendoci se avevamo bisogno di qualcosa e che comunque sarebbe stato tutto gratis, poichè eravamo di transito, pregandoci di passare dalla portineria per la registrazione dei documenti e il ritiro di tutti i depliants pubblicitari del luogo .

Rimasti stupiti da tanta gentilezza trascorremmo due giorni incantevoli in quel posto meraviglioso . Chissà se è ancora così purtroppo è tanto che manco da quel luogo via mare !!!

Poi facemmo vela per Livorno , arrivati a Piombino dopo la sosta pranzo , visto che era bel tempo, nel pomeriggio decidemmo di proseguire verso la nostra meta . Ma come al solito, il canale di Piombino ,ci riservò ancora una volta un  tempo capriccioso con vento contro e mare formato, tanto che risalire a nord fu una bella scuola di bolina . Alla fine di ogni promontorio superato speravamo di trovare il golfo di Baratti notoriamente tranquillo, ma che non avevo mai frequentato , avendolo osservato solo passando da largo per l'Elba . Dopo una faticosa navigazione superato l'ultimo promontorio, appena in vista del porticciolo, mentre la Meri tirava un sospiro quasi di sollievo , cercando di celarlo ai miei occhi , fummo avvicinati da un tizio con un motoscafetto che ci era venuto incontro celermente chiedendoci se avevamo bisognio di un ormeggio , offrendosi di rimorchiarci allo stesso e che avrebbe pensato a tutto lui, essendo il "capoccia" del porto . Memori dell'esperienza di Punta Ala , allo sguardo consenziente della Meri , non potei dire di no , ed in un baleno eravamo già ormeggiati dal suddetto, che ci aveva anche lasciato un barchino per scendere a terra ......Gentilissimo disse la Meri !!!!.

Dopo esserci un poco riposati e rassettati, visto che era ormai sera, decidemmo di scendere a terra per andare a mangiare qualcosa , ma al molo ci attendeva l'omino che ci chiese subito quanto ci saremmo trattenuti e , alla mia risposta che l'indomani mattina avremmo lasciato l'ormeggio , ci presentò il conto pregandoci di saldarlo subito poichè era già in straordinario di lavoro . Come ho sentito dire da alcuni di voi era uno " stonfo " , rimorchio , ormeggio , nolo del barchino e staordinario !!! Mi presentò tutto con tariffari alla mano della delegazione di spiaggia, abituato, credo forse com'era, ai reclami . Solo per la Meri non gli ficcai tutto in gola per fargli mangiare quei fogli , ma come, pensavo, dopo l'esperienza di Punta Ala , tutto ciò in questo posto che fino a poco tempo fa era solo di genuini pescatori , con banchine inesistenti o fatiscenti adatte solo agli Etruschi (a proposito bellissima l'archeologia locale !!!) Comunque pagato il debito decidemmo di far fuori tutte le nostre ultime risorse economiche e optammo per quel bel ristorante vista mare al lato del porto , tanto oramai eravamo giovani spensierati in bancarotta!!!

In seguito alcuni anni dopo ci siamo ritornati a Baratti , ma col nostro nuovo Piviere a deriva mobile siamo arrivati fino a riva senza le vessazioni dei " Burattinai " che sono di solito presenti tutti questi luoghi !!! CIAO A TUTTI.

PS.

Ma guarda una volta salvato l'articolo che strana scrittura grande è venuta , quì in " brutta" è così bellina !!! Chissà cosa ho " pippolato "!!!. Comunque presto arriva la foto suddetta del Capitan Cook . Credo sia tra i primi esemplari costruiti dal cantiere Tripesce di Cecina, con albero , timone e deriva a baionetta ,tutto in legno.




07/12/2008 Mario Volpini
v.maryone@libero.it

Questa pagina è stata visualizzata n. 4909 volte

2 Commenti


credits