NUMERO: 1836311903 | Lug - Dic 2012
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Racconti

FRITTO MISTICO

Diversi anni fa, l'ultima settimana di agosto, prima di chiudere le ferie, io e la Meri decidemmo di trascorrerla con il nostro Piviere "Merien" al Giglio.

Arrivammo a Giglio porto nel pomeriggio inoltrato con un mare che stava mano a mano montando di brutto. Il porto era affollatissimo.

In parallelo a noi, su un Comet della Sipla, tre ragazzi ci avevano affiancato in amicizia per il tratto da Castiglione della Pescaia.

Contrariamente a noi loro erano pressochè mezzi, in quanto la loro barca, notoriamente molto marina, è anche molto "bagnata" per il suo basso bordo libero.

Entrati in porto anche loro si misero subito alla ricerca di un ormeggio ed avendo un pescaggio di circa un metro e mezzo non ci poterono seguire là dove, per noi con la deriva mobile, c'è sempre un posticino anche in poca acqua tra i piccoli barchini dei pescatori locali, per altro gentilissimi e sempre pronti ad aiutarti.

In serata con l'aumenare del vento e del mare fu un continuo arrivare di imbarcazioni grandi e piccole, tanto che il porto divenne completamente saturo.

Ricordo fu una settimana memorabile, in tutta la costa vi furono ingenti danni, affondarono diverse imbarcazioni e anche a Livorno si seppe di due navi che erano in pericolo non tenendo gli ormeggi.

Il vento forte creava nell'anfiteatro del porto un concerto di stridii, scampanellamenti, fischi e scricchiolii con le sartie che sembravano corde di violino suonate dal vento da far invidia anche a Uto Ughi.

Perfino il traghetto e la bettollina dell'acqua per una settimana non poterono attraccare.

L'isola era "isolata"!!!

Anche i locali e i più vecchi pescatori dichiaravano di non aver mai visto niente di simile.

In seguito decisi di lasciare il posto dove ero per troppa risacca e mi misi con la prua alla banchina e davanti ai ragazzi del Comet che si attaccarono con la poppa alla mia .

Vicino a noi a destra avevamo una bella imbarcazione a vela che superava di un buon metro la sommatoria delle nostre due e alla sinistra c'era un "mostrone" di motoscafo da cui ogni tanto si affacciava una "nobildonna" sempre "spocchiosa" e ingioiellatissima.

Il nostro terrore era di rimanere stritolati.

Tutti nel porto si erano legati con una miriade di traversini, cime , catene ,etc etc ...

Sembravano tanti salami in un cesto di vimini.

Parabordi ovunque che cigolavano e si gonfiavano quasi a scoppiare!

Comunque tutto sommato, superato il primo disagio, scorgevo nella gente più disparata il nascere di capannelli di nuove amicizie e ciò mi dava gioia.

Una mattina in una mia perlustrazione della scogliera intorno al porto trovo a tre o quattro metri sopra il livello del mare una grande vasca riempita dalle forti onde dei giorni precedenti e mi accorgo che vi è un discreto numero di pesci.

Dopo vari tentativi realizzo che data la natura della vasca con retini e attrezzi vari è impossibile prenderli, sennonchè mi viene un'idea brillante: vado dalla Meri e insieme andiamo alla ferramenta - mesticheria, e compro una quindicina di metri di tubo di quello verde per l'acqua di buon diametro e un pezzo di rete per zanzariere che lego ad un capo del tubo con della lenza insieme ad un sasso e lo andiamo a calare in fondo alla vasca tra gli scogli.

Dopo aver innescato il sifone lasciamo l'altro capo del tubo, da cui defluisce l'acqua dalla stessa, al mare.

C'e voluto l'intero giorno ma a sera verso le sette, tutti i pesci erano raggruppati in un piccolo anfratto e li abbiamo potuti prendere con le mani.

Arrivati in barca abbiamo allestito con il nostro fornellino mobile e la fedele padella, una frittura eccezionale il cui profumo ha destato l'interesse di tutti i "nobili" vicini.

Anche la signora che ci sovrastava dall'alto del suo "motoscafone" presto è venuta a patti e ci ha degnato della nostra ospitalità, Il pesce era tanto e la Meri l'ha fritto per tutti.

Il nostro Piviere quella sera èstato il salotto del porto .

Chi portava lo spumante, chi il caviale, qualcuno ha fatto gli spaghetti, altri le penne, chi aveva il dolce, ma sporattutto tutti hanno gustato quella "FRITTURA MISTICA" .

...Vedessi la signora tutta abbindata come si abbuffava a mani nude su quei poveri pesciolini fritti, e continuava a dirmi che sembrava la manna dal cielo, ed io il moltiplicatore di pesci.


Mario.



02/12/2008 Mario Volpini
v.maryone@libero.it

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