NUMERO: 1836311903 | Lug - Dic 2012
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Le carrellabili

Amore e odio

Già in un precedente articolo, tradotto da Ocean Spirit Magazine, era stato puntualizzato come il veliero carrellabile, più di ogni altra barca, attirasse a sé le più grandi manifestazioni di amore ma allo stesso tempo di spietatissime critiche tanto da considerarlo una sorta di "suicidio nautico". Nell’articolo erano stati presi in considerazione tutti gli aspetti tecnici e valutati i pro e i contro indirizzando il lettore ad una scelta ponderata sulla base delle sue necessità. Non voglio quindi trattare di nuovo gli aspetti tecnici ed arrivare a nuove conclusioni, quanto esprimere alcune considerazioni del tutto soggettive sulla materia, ed in particolare sul mio piccolo veliero. Si, parlo proprio di lui, il Phoenix600, o il Viko20 come lo si voglia chiamare; in Germania ed in Francia si chiama Deltania20 o Sunshine600 e ha un nome anche in Spagna.

Se si naviga in Internet digitando questi nomi vi si possono trovare siti interamente dedicati a loro partendo, senza fare troppi nomi, dai siti di Paddy ma ce ne sono anche in Francia ed in Germania. Allo stesso tempo nelle discussioni nei forum si trovano critiche spietate nei confronti di questo piccolo veliero e sullo stesso sito di un ex rivenditore per diversi mesi abbiamo potuto leggere un trafiletto al "vetriolo" a lui dedicato.

Contrariamente a quello che fanno tutti i veri velisti che valutano la barca a vela sulla base di quanto stringe il vento, lo scarroccio, l’angolo di sbandamento e quant’altro mi piacerebbe affrontare aspetti un po’ meno tecnici, per prima cosa perché c’è già qualcuno che ne ha già parlato, per ultimo perché non ne sarei in grado. Io sono uno di quei velisti che provano il massimo piacere tra i quattro e gli otto nodi di vento, dai due ai tre nodi e mezzo di velocità, e poi nel sentire la barca che scivola silenziosa nell’acqua, non importa in quale direzione né in quanto tempo, né dove. Fatte queste premesse la preferenza del lago al mare viene un po’ da sé. Le acque del lago sono normalmente più placide e più tranquille e se questo è più soggetto a variazioni di direzione del vento è veramente difficile dover "tornare indietro" per le sue acque troppo agitate. Non mi voglio soffermare più di tanto neanche su questo aspetto ma certamente il piccolo veliero carrellabile è il tipo di barca ideale per il lago e per tutti coloro che non pretendono troppo da se stessi e dalla natura. Certo navigare in acqua di mare è tutta un’altra cosa e per l’appunto c’è sempre la possibilità di portarsi dietro la barca per qualche giorno, ma sempre con grande prudenza e cautela. Però questo vale per qualsiasi tipo di piccola barca, che sia carrellabile o no, o che sia di un fabbricante o di un altro. Il cosiddetto dislocamento leggero è per condizioni di tempo e di mare ottimali, tutto quello che viene dopo dipende dalla responsabilità e dalla capacità del suo comandante oppure, in ultima analisi, dal destino.

Torniamo a noi e cominciamo con i "difetti". Questo piccolo veliero, fabbricato in Polonia dalla Navikom, è stato lanciato ad un prezzo molto basso e la sua prerogativa principale è stata fin dall’inizio la facile carrellabilità, anche con una piccola utilitaria. Questo probabilmente ha comportato, da parte del progettista, di fare delle scelte, peraltro già percorse dai più famosi fabbricanti di piccoli velieri francesi, quali quello di sacrificare il peso della deriva e di assottigliare gli spessori. Di questi aspetti ne abbiamo già parlato e sono un limite che deve essere accettato solo se si soppesano anche gli aspetti positivi. Ovviamente per poter mantenere il prezzo basso anche le attrezzature di coperta ne hanno sofferto. Nella mia barca, che è uno dei primo modelli usciti dalla fabbrica, albero e boma non sono dei migliori, anche se fanno egregiamente la loro parte. Poi ci sono state le "infiltrazioni" che hanno avuto due origini. La prima via d’acqua è stata quella che ha seguito la drizza della deriva dal ponte fino alla scassa, la seconda dai finestrini. Nel primo caso il difetto è stato risolto brillantemente inserendo un piccolo tubo all’ingresso della drizza, il secondo con la sostituzione totale dei finestrini, a mio parere troppo sottili e di un materiale inadeguato. Altra considerazione è sulla "linea", un po’ tozza per il rapporto tra bordo libero, molto alto, e la sua lunghezza. C’è da aggiungere che il pozzetto è un piuttosto "piccolo" ed in quattro belli grossi ci si entra precisi e ci si muove con difficoltà a causa della presenza del boma che lo occupa in tutta la sua lunghezza ad un’altezza quantomeno fastidiosa. La posizione del motore non è molto agibile. Ultimo aspetto, collaterale, è la carenza di assistenza da parte del fabbricante ma se ne sentono di tutti i colori per barche pagate 3 o 400000 Euro, non ci si può aspettare più di tanto per una barca pagata poco più di 10000 Euro. Siamo realisti! Da quello che mi è dato di sapere gran parte degli aspetti sopra citati sono stati risolti e la barca che viene venduta oggi è senz’altro migliore: oggi la barca pesa di più perché è stata aumentata la zavorra, infiltrazioni non ce ne sono più e la qualità delle attrezzature e dei particolari è sicuramente superiore. Bisogna comunque tener presente che rimane una imbarcazione in una fascia di prezzo basso e che va usata con le dovute cautele per le sue caratteristiche progettuali, e insisto nel dire come tutte le barche della sua categoria.

Passiamo velocemente ai "pregi". Dimensioni contenute, facile carrellabilità, varo e alaggio da scivolo, facile alberatura e disalberatura, ottima abitabilità e cura degli interni, si muove con un filo di vento e anche se un po’ "tozza" è di aspetto comunque moderno e piacevole. Con le dovute attrezzature si può gestire tranquillamente e con sicurezza in solitario. Economica nell’acquisto e nella manutenzione è una barca che si può tenere con costi ben inferiori ai 1000 Euro l’anno. Tutto questo è sufficiente per giustificarne il mio "amore" e il rispetto per questo barchino, i sentimenti meno benevoli li posso lasciare agli altri.

Caratteristiche tecniche:

Lunghezza ft

6,10m

Larghezza

2.50m

Pescaggio

0,28/1,10m

Zavorra

120-180 kg

Peso

580-800 kg

Altezza in cabina

1,55 m

Posti letto:

4

Superfice Velica

14,0-18,0mq

Cabine

2

Categoria CE

Piano velico:



23/03/2009 Francesco Lenzi


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