
Foto Lorenzo Sironi | Ambrogio Beccaria
Cartagena, 23 agosto 2025 - Dopo oltre 1.500 miglia percorse tra Portsmouth e Cartagena, Ambrogio Beccaria, Thomas Ruyant, Morgan Lagravière, Manon Peyre e Pierre Bouras hanno concluso una seconda tappa ricca di colpi di scena, arrivando in quarta posizione. Tra mosse tattiche, fasi di distacco e rientri in gara, l’IMOCA “Allagrande Mapei” ha iniziato a mostrare il suo potenziale e la coesione del suo equipaggio.
Una partenza già strategica
Appena la flotta è uscita dal canale del Solent, il passaggio delle Needles ha imposto una virata sfavorevole a “Allagrande Mapei”, relegandola nelle retrovie. Rapidamente, l’equipaggio è riuscito a sfruttare il flusso da Est nella Manica, toccando velocità superiori ai 30 nodi e tornando nella scia dei leader. Un primo audace tentativo, attraverso il passaggio del Fromveur, è stato bruscamente interrotto dalla dorsale meteo che ha portato la barca ad attraversare una fase di bonaccia nel Mare d’Iroise.
Golfo di Biscaglia: l’attacco
Al largo, le condizioni si sono ristabilite permettendo di sfruttare tutta la potenza del progetto Finot-Conq. L’equipaggio di “Allagrande Mapei” ha scelto un percorso distante dalla rotta diretta, al lasco, per massimizzare la velocità. Questa scelta ha dato i suoi frutti: nel secondo giorno la barca, seppur per un breve momento, ha preso la testa della regata. Tuttavia, l’avvicinamento alla Galizia e i suoi venti deboli hanno favorito un raggruppamento generale, relegando di nuovo l’equipaggio in fondo alla flotta.
Fly-by a Matosinhos (Porto): un ritardo da colmare
Il passaggio obbligato davanti a Porto, in Portogallo, con una neutralizzazione di tre ore, non ha cambiato la classifica: “Allagrande Mapei” è ripartita con 112 miglia di ritardo. Il Cabo de São Vicente ha poi offerto condizioni di vento più sostenuto, permettendo alla barca di ridurre leggermente il distacco, ma senza riuscire a ricucire completamente il gap con il terzetto di testa.
Gibilterra: momento decisivo
Lo stretto di Gibilterra si è rivelato un punto di svolta. Con venti instabili ma portanti, l’equipaggio è riuscito a superare “Malizia”di Boris Herrmann, riprendendo la quarta posizione. Il passaggio delle Colonne d’Ercole resterà memorabile per Beccaria e compagni, con un run a oltre 35 nodi di media per quasi quattro ore.
Mediterraneo: elastici e suspense
Come spesso accade in Mediterraneo nei mesi estivi, i venti sono capricciosi. Il rallentamento dei leader al largo di Malaga ha permesso a “Allagrande Mapei” di tornare a meno di 50 miglia da “Biotherm”, a sole 20 miglia da “Paprec - Arkea” e dal podio. Ma successivamente l’equipaggio si è ritrovato intrappolato nella baia senza vento di Almeria, bloccato per lunghe ore sotto la costante minaccia di “Malizia”. Solo nel cuore della notte Beccaria e i suoi compagni hanno finalmente ritrovato un flusso da Est-Nord-Est, per tagliare la linea d’arrivo alle 12:28 ora locale, dopo 5 giorni, 18 ore, 28 minuti e 25 secondi di regata.
«La seconda parte della tappa, dopo il fly-by di Matosinhos, per noi è partita in salita», dice Ambrogio Beccaria appena arrivato al pontile di Cartagena. «Eravamo a 60 miglia dietro Malizia e con 50 miglia di vantaggio sui canadesi. Ma in mare non bisogna mai mollare, mai smettere di pedalare, come dice l’adesivo sul nostro nuovo outrigger. Così, a Gibilterra, quando “Malizia” ha agganciato una rete da pesca, per noi è iniziata una nuova regata ed è iniziata una vera lotta per il quarto posto – una battaglia che alla fine abbiamo vinto».
«L’incidente, lo abbiamo completamente messo da parte, non ci abbiamo nemmeno più pensato. Io imparo tantissimo a ogni tappa. Cresciamo, facciamo esperienza. Ora comincio davvero a capire cosa significa correre in IMOCA», dice Ambrogio prima di aggiungere, divertito: «E poi… [sorride] nella prima parte abbiamo provato a fare un risotto. Onestamente, è venuto malissimo! Ho pensato che non fosse di buon auspicio, e in effetti, quello che è successo dopo non è stato granché. Ma vabbè, era riso inglese… [ride]. Per fortuna, all’ingresso nel Mediterraneo abbiamo fatto una pasta tonno e pomodoro perfetta, e da lì è andato tutto molto meglio!».
Sport diversi, stessa passione
A ogni partenza di tappa di The Ocean Race Europe, l’equipaggio di Allagrande Mapei ha il piacere di accogliere a bordo una personalità in qualità di jumper: l’ospite sale a bordo per vivere l’intensità della partenza di una regata oceanica. Ogni “Leg Jumper” è scelto per un motivo particolare: il suo legame con la vela, il suo percorso, o una storia da raccontare. Un’occasione per portare a bordo sguardi diversi, creare incontri e condivisione.
Anche la nostra seconda “saltatrice” ama molto andare veloce. Ma a differenza di Ambrogio, Rachele Somaschini, anche lei atleta supportata da Mapei da diversi anni, non timona una barca di 60 piedi, ma guida un’auto da rally. Classe 1994, oggi impegnata nel Campionato del Mondo Rally (WRC2), quattro volte Campionessa Italiana Femminile Rally, ha vinto il Tour European Rally Series nel 2024. Somaschini saliraÌ€ a bordo di “Allagrande ” insieme all’equipaggio durante il dock out dal porto di Cartagena, per poi tuffarsi in acqua ed essere recuperata da un gommone d’appoggio. Affetta dalla nascita da fibrosi cistica, ha unito la sua passione per il motorsport all’impegno solidale fondando il progetto #CorrerePerUnRespiro, a sostegno della ricerca scientifica.
«È un grande onore per me essere coinvolta in questa sfida umana e sportiva – dice Rachele Somaschini – «Amo il mare e vivere questa esperienza in un’occasione così speciale è per me motivo di grande entusiasmo. Spero possa essere di buon auspicio per “Allagrande Mapei”. Ambrogio ha tutta la mia ammirazione – continua –. Mi riconosco nelle imprese che nascono dalla passione, dal coraggio e dalla determinazione di chi sfida prima di tutto sé stesso per realizzare un grande sogno, valori che d’altronde accomunano noi e il nostro sponsor. Beccaria ha intrapreso un percorso impegnativo, dimostrando grande talento e resilienza nel trasformare le difficoltà in forza».
«Pur appartenendo a mondi sportivi diversi, ci sono affinità tra la vela oceanica e i rally. Entrambi condividono lo spirito di squadra, l’adattamento all’imprevisto, l’approccio strategico e la sfida con gli elementi. Ma soprattutto - conclude - si svolgono in scenari naturali di straordinaria bellezza, che ci ricordano quanto il nostro ambiente meriti rispetto».
Dopo 3 giorni di scalo a Cartagena, l’equipaggio di “Allagrande Mapei” ripartirà martedì 26 agosto alle 14:55 (ora locale) per la terza tappa di The Ocean Race Europe, con destinazione Nizza.
Credit: Valentina Pigmei
Redazione Velanet