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27/09/2021 - MiniTransat 2021

Photo credit: © Vincent Olivaud

Parte oggi, dopo un rinvio di 24 ore deciso dall'organizzazione della regata per le cattive condizioni meteo, l'edizione 2021 della celebre transatlantica per solitari con barche di 6 metri e mezzo, la Minitransat.

Come da tradizione la navigazione è divisa in due tappe: la prima da Le Sables d’Olonne, in Francia, a Santa Cruz de La Palma alle Isole Canarie, per circa 1.300 miglia, e la seconda, con partenza il 29 ottobre, dalle Canarie a Saint-Francois in Guadalupa (2700 miglia).

Veramente numerosa la flotta dei solitari al via, 90 barche, tra cui 7 equipaggi italiani.
La classifica è divisa in due categorie: barche di Serie da una parte e Prototipi dall’altra, i primi sono la netta maggioranza (66 contro 24); 14 le nazioni rappresentate (Germania, Australia, Austria, Belgio, Canada, Spagna, Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Italia, Irlanda, Lussemburgo, Russia e Uruguay).

Gli italiani nella categoria serie:
Francesco Renella - ITA 446 KOATI
Giovanni Mengucci - ITA 1000 ALPHA LYRAE
Alberto Riva- ITA 993 EDILIACROBATICA
Gianmarco Sardi -ITA 992 ANTISTENE
Luca Del Zozzo ITA 998 RACE=CARE
Massimo Vatteroni - ITA 428 KABAK

Matteo Sericano - ITA 1011 GIGALI è l'unico nostro skipper nella categoria proto.

La MiniTransat, concepita dall’inglese Bob Salomon nel 1977, con l’idea di istituire una transoceanica che non richiedesse budget giganteschi, prese il via la prima volta dalle coste britanniche, con 24 partecipanti. In controtendenza con la vela oceanica che nel frattempo aumentava a dismisura i costi e le dimensioni delle barche, la Transat e la classe 6.50 sono sempre state un laboratorio in cui sperimentare. Navigatori e navigatrici come Thomas Coville, Thomas Coville, Ellen MacArthur, Micheal Desjoyeaux si sono formati con questa mitica regata. Anche se nel corso delle edizioni gli scafi si sono costantemente evoluti e le punte delle barche si sono a poco a poco fatte più tonde, l’”esprit mini” rimane lo stesso.
La strumentazione a bordo è ai minimi termini: un Gps non cartografico, la radio VHF e quella SSB con la quale una volta al giorno vengono trasmesse classifica, situazione sinottica e previsioni meteo. Si può tuttavia comunicare tra concorrenti con il VHF. La particolarità di questa competizione comincia dalla preparazione a terra in cui storicamente i ministi si danno una mano a vicenda, sono pronti a condividere e sostenere i progetti degli altri e la competitività inizia solo dopo aver mollato gli ormeggi: è quello che in Francia chiamano l’Esprit Mini, un senso di appartenenza solidale che si instaura tra i partecipanti in modo spontaneo: spesso ci si aiuta vicenda con riparazioni o pezzi mancanti o addirittura le imbarcazioni vengono prestate gratuitamente per intere campagne.
Non si tratta dunque soltanto di una regata oceanica, ma anche un’avventura, un sogno e soprattutto una scuola di mare, di vita e di umanità.

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Redazione Velanet

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