Photo credit: © Ainhoa Sanchez/Volvo Ocean Race
Dopo la rottura dell'albero, lo scalo a Ushuaia, Dongfeng Race Team è arrivato nel buio della notte a Itajaì. Ci sono voluti 11 giorni all'equipaggio per percorrere le circa 2.000 miglia e raggiungere il porto brasiliano, dove ieri è giunto anche l'albero dopo un lunghissimo viaggio da Dubai. Il team cinese può finalmente tirare un sospiro di sollievo, anche se sarà un'altra corsa contro il tempo per effettuare le riparazioni e preparare la barca per la In-port di sabato e la partenza della sesta tappa di domenica.
E' notte fonda a Itajaí, il Race Village è chiuso, non c'è un alito di vento, nessun visitatore, niente musica quando uno scafo grigio e rosso emerge dall'oscurità. E' Dongfeng Race Team, che dopo aver rotto l'albero a circa 250 miglia da Capo Horn, aver fatto scalo a Ushuaia e aver percorso oltre 2.000 miglia arriva finalmente nel porto brasiliano. L'albero è decisamente più corto e l'equipaggio meno numeroso, ma è un momento molto emozionante con gli applausi dei componenti del team per cui questo arrivo a tarda notte è un significativo passo avanti nella campagna della Volvo Ocean Race. “Erano due le cose importanti per la prossima tappa, che la barca e l'albero arrivassero in tempo.” Ha dichiarato Charles Caudrelier. “Oggi finalmente possiamo dire che saremo pronti per la prossima tappa.”
Lo skipper transalpino è rimasto a terra mentre alcuni componenti dello shore team, Graham Tourell, Guillaume Le Taud e Henry Woodhouse insieme ai due velisti cinesi Black e Wolf (a causa di problemi con il visto) e il francese Benoit Hochart hanno trasferito la barca via mare. L'equipaggio del trasferimento, malgrado gli undici giorni di navigazione sembra sorprendentemente riposato, anche Black e Wolf, che sono a bordo fin dalla partenza da Auckland. Black parteciperà anche alla prossima tappa, la cui partenza è in programma per domenica 19 aprile. “E' stato un lungo viaggio” ha detto il sempre sorridente giovane velista asiatico. “E' stata un'esperienza nuova ma il trasferimento, comparato alla regata, è molto più semplice. Buon cibo, tanta carne fresca e frutta, ed è stata la prima volta che ho navigato con lo shore team. Abbiamo dormito tanto, siamo freschi e riposati.” Il gruppo ha comunque anche approfittato delle buone condizioni per lavorare a bordo e preparare la barca che ora sarà portata a terra e su cui verrà montato il nuovo albero, giunto domenica mattina a Itajaì dopo un lunghissimo viaggio aereo e via terra.
“E' stata una grande avventura e una grande storia per il team. Sono molto orgoglioso di quello che siamo riusciti a fare, perché rompere l'albero è stato davvero un brutto colpo.” Ha detto ancora Charles Caudrelier, che ha spiegato: “Speriamo di essere pronti per giovedì, per poter fare le prove in mare in serata e poi partecipare alla In-port di sabato.” In effetti le prossime ore saranno di grande lavoro sia per il team che per i tecnici del Boatyard, il servizio di manutenzione condiviso della Volvo Ocean Race, che avranno un'ulteriore corsa contro il tempo da vincere per riportare la barca in forma perfetta.
Quanto all'aspetto sportivo e alla situazione in classifica, il veterano svedese Martin Stromberg ha detto che, sebbene più difficile da ottenere, una vittoria sulla carta non è impossibile. “Prima dell'ultima tappa eravamo in vetta alla classifica ora siamo sette punti dietro ad Abu Dhabi, è stato un colpo duro per il team. Nelle prime quattro tappe abbiamo preso tanti punti quanti in quest'ultima, è evidente quanto ci sia costata la rottura. Però siamo ancora secondi e cercheremo di navigare bene come lo abbiamo fatto nelle prime tappe, per cercare di difendere la nostra posizione. Vincere la Volvo Ocean Race non è impossibile, ma adesso non dipende più solo dalle nostre prestazioni. Siamo ansiosi di tornare in regata per mostrare che siamo ancora uno dei team da battere.”
Credit: Carla Anselmi – Italian media manager
Redazione Velanet