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26/05/2012 - Volvo Ocean Race: battaglia di virate in Atlantico

Photo credit: © Hamish Hooper/Camper/VOR

E’ un vero e proprio tour de force di virate quello a cui si stanno sottomettendo i sei team della Volvo Ocean Race. Costretti a manovre continue per non uscire dalla corrente favorevole e contro un vento da nord-est, gli equipaggi hanno molto lavoro da fare per uscire dalla bolla di altra pressione che li ha intrappolati. Una situazione che comporta continui cambi nella graduatoria. Nel rilevamento di mezzogiorno gli uomini di Ian Walker su Abu Dhabi sono tornati in testa, con 13 miglia di vantaggio sugli americani di PUMA e quasi diciannove su CAMPER. I francesi di Groupama sono quarti, seguiti dai rivali diretti di Telefónica, che sono rientrati nella pancia del gruppo anche per controllarli, mentre Team Sanya è sesto ma non lontano. Le prossime ore potrebbero essere fondamentali, chi riuscirà a liberarsi per primo potrà entrare in un nuovo vento, accelerare e far rotta verso est e la meta.

Sono ormai parecchie ore che i sei team lottano navigando a bordi con due forze che si scontrano. Da un lato la Corrente del Golfo, che scorre a 1,5/2 nodi da ovest a est e che aiuta le barche nella progressione verso l’Europa e dall’altro un vento da nord-est, quindi in prua, intorno ai 10 nodi che ne ostacola la marcia. Il risultato è una navigazione di bolina, scomoda e con manovre continue che mettono alla prova fisicamente gli equipaggi e tatticamente skipper e navigatori. I sei team, sono costretti a virare continuamente, le loro tracce sulla cartografia elettronica uno zig-zag degno di un’opera di arte moderna e a soffrire, con mare e una temperatura piuttosto fredda per cercare di aggirare il buco di alta pressione e di vento leggero e al tempo stesso per rimanere nel flusso della corrente a favore.

Secondo il rilevamento di mezzogiorno, Abu Dhabi che è la barca posizionata più a est e vicina al traguardo ormai a meno di 1.900 miglia dalla prua, ha ripreso la testa superando nelle ultime ore sia PUMA, che segue a 13 miglia, che CAMPER staccato di quasi 19 miglia. “Siamo vicinissimi, sono forse i momenti più caldi di tutta la regata per noi. Eccezionale!” ha detto il prodiere di Abu Dhabi Wade Morgan.

Durante la notte CAMPER ha avuto un incontro ravvicinato e inatteso con una tartaruga che è rimasta incastrata nella chiglia, provocando un improvviso rallentamento. Fortunatamente l’equipaggio è riuscito a indietreggiare e a liberare l’animale senza perdere troppa strada. Come ha raccontato il media crew memeber Hamish Hooper stamattina nel suo blog: “Abbiamo avuto una collisione ieri, che per fortuna non è stata grave e ci ha rallentato per poco. Chuny (Bermudez de Castro) era al timone e non riusciva a capire perché da 13 nodi eravamo passati improvvisamente a 9. Nick è andato sottocoperta a controllare le derive attraverso l’endoscopio ed è risalito dicendo: “Cosa sapete delle tartarughe? Perché penso che ne abbiamo una incastrata nella chiglia.” Di sicuro il povero animale se ne stava andando pacificamente nel mezzo dell’oceano ed è stato preso in pieno da una cosa rossa. Che sfortuna. I ragazzi si sono messi al lavoro e hanno fermato la barca, liberato la tartaruga e siamo ripartiti a velocità normale, non perdendo molto sugli altri.”

I leader della classifica generale, gli spagnoli di Team Telefónica hanno posto fine alla loro navigazione solitaria e si sono riportati nella pancia del gruppo. Malgrado accusi un ritardo di oltre 38 miglia dai battistrada, e sia costretto a controllare gli avversari diretti di Grouapma sicuramente la posizione più ravvicinata del team spagnolo è meno rischiosa. I duellanti oggi sono separati da sole 2,6 miglia in distanza alla meta e di quattro in distanza laterale. La separazione laterale fra la barca più a nord, Team Sanya e quella più a sud, CAMPER, non supera comunque le 25 miglia e dimostra quanto sia serrata la lotta. La classifica provvisoria vede al comando le barche che hanno optato per la rotta nord. 



Damian Foxall, watch captain a bordo di Groupama 4 ha spiegato quanto sta succedendo: “Siamo nell’alta, nelle ultime 24 ore abbiamo avuto una bella aria. Sfortunatamente sul muso, di bolina. Stiamo seguendo anche la Corrente del Golfo, che ci dà una bella spinta di un nodo e mezzo, due. Però il flusso della corrente non è ampio e siamo costretti a virare ogni due ore, più o meno, così da non disturbare i turni a bordo. Adesso abbiamo il code 0 con circa 10 nodi di vento, ieri avevamo 22 nodi! Il nord atlantico potrebbe essere la nostra ultima chance di abtetre il record delle 24 ore. Di solito questa è una tappa dove si riesce a correre con un sacco di poppa e di lasco. Condizioni che dovrebbero arrivare stanotte o domani. Saimo quasi a metà strada e non è che se ne sia vista molta di velocità.” Foxall pensa anche che le caratteristiche di Groupama potrebbero entrare in gioco per un recupero. “Speriamo, anche se penso che i primi entreranno nel vento prima di noi. Abu Dhabi lo si può prendere, PUMA meno. Ma può succedere di tutto. Prima dobbiamo passare la alta, che sicuramente scombussolerà le posizioni e speriamo di ricevere un regalo!”

Il navigatore di Telefónica Andrew Cape ammette che la partita è ancora lunga ma che quelle attuali sono ore cruciali: "Momenti buoni e cattivi, quello di adesso è cattivo. Siamo stati completamente stoppati da un sistema di alta pressione. Può succedere ancora di tutto, sarà variabile, pieno di trappole. Dobbiamo solo vedere chi ne uscirà meglio. Tirare il dado e vedere che succede. Ho guardato nella mia sfera di cristallo e il futuro è… non so. Dipende tutto da come ce la caviamo oggi. Poi entreremo in una zona di buon vento, belle navigazioni veloci e forse qualche altra trappola prima di arrivare a Lisbona, ma la giornata chiave è oggi.”

L’obiettivo dei sei team è di continuare ad alzarsi per passare da nord l’anticiclone che arriva dal Canada e che chiude loro la porta verso Lisbona, e per entrare nel flusso di vento da nord-est. Perciò continuano ad avvicinarsi anche al cancello dei ghiacci, posto a 43 gradi nord, che oggi si trova a circa 200 miglia e che è il punto più settentrionale dell’intero percorso della Volvo Ocean Race.

Come detto da Andrew Cape, è probabile che la giornata odierna sia determinante per decidere chi si metterà alla testa della flotta per la seconda parte di questa, intensa, settima tappa. Nelle prossime ore la flotta subirà un notevole rallentamento, quando attraverserà il centro dell’anticiclone, per accelerare successivamente, e il primo che ci riuscirà potrebbe prendere un buon vantaggio. Ma non è detto che la situazione non possa cambiare ancora una volta, soprattutto per gli inseguitori, visto che prima del traguardo di Lisbona potrebbero prodursi altre situazioni di vento leggero e instabile. Quando si entra nel sesto giorno, la regata rimane quindi completamente aperta e molto potrà ancora succedere fino al 31 maggio prossimo, data prevista per l’arrivo della flotta nella capitale portoghese.

Secondo il report delle ore 12 di oggi, Abu Dhabi ha un vantaggio di 13 miglia esatte su PUMA, CAMPER è terzo a 18,8 miglia. Seguono in quarta e quinta posizione Groupama e Telefónica rispettivamente a 35,8 e 38,4 miglia. Team Sanya è sesto a 82,6. Le velocità medie vanno dagli 8,8 nodi di CAMPER agli 11,4 di Groupama.

Posizioni al rilevamento delle ore 10 GMT (le 12 ora italiana) del 26 maggio:
1. Abu Dhabi Ocean Racing, a 1.885,0 miglia da Lisbona
2. PUMA Ocean Racing powered by BERG, +13,0
3. CAMPER con Emirates Team New Zealand, +18,8
4. Groupama sailing team, +35,8
5. Team Telefónica, +38,4
6. Team Sanya, +82,6

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Credit: Carla Anselmi - Media Manager Italia
Redazione Velanet

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