NUMERO: 1836311903 | Lug - Dic 2012
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Esperienze personali

Tempi duri per la Piccola Nautica!

Guardate questo annuncio comparso su Subito (www.subito.it):

 

 

Barca a vela piviere e altra

 

Tipologia di imbarcazione: Barca a vela Comune: Fiumicino

Salve a tutti, stiamo pulendo il cantiere e abbiamo 2 barchettine da dare via. quella bianca in foto un Piviere è offerta libera. Mentre per la blu in foto base 2.000 euro.
solo contatti telefonici.

 

 

Ebbene, un cantiere di Roma, il Nautilus Marina, a Fiumara, per necessità di recupero spazi mette in vendita due imbarcazioni: una mi sembra un bel cabinatino sui 7/8 metri, l’altra è un bel 6,14 a bulbo.

 

Proviamo a immaginare. Il cantiere se ne vuole liberare, forse per reale necessità di recuperare spazi oppure, probabilmente, per il fatto che gli armatori hanno abbandonato queste belle “barchettine” (come recita l’annuncio) al loro destino. C’è da pensare che quello spazio verrà utilizzato dal circolo in modo più opportuno, realizzando un luogo comune per i soci, oppure semplicemente utilizzandolo per imbarcazioni più grandi e soprattutto, come si dice, “solventi”.

 

Ebbene dopo una stagione di annunci sconcertanti, dal mio punto di vista, più vicini a vere e proprie richieste di aiuto (…vi prego ho bisogno di vendere…), insomma, di svendite di Pivieri e CBS 7,50 un po' dovunque, siamo arrivati all'offerta libera.

 

Sembrerebbe una vera occasione questa, poter andar lì, dare un'occhiata a questo Piviere (che in foto sembra ben tenuto ed anche con cuscineria nuova) e provare a tirar fuori il blocchetto degli assegni e lasciare una cifra, come dire, piccola a piacere.

 

Io credo che questo annuncio, così come gli altri che abbiamo visto negli ultimi mesi, sono solo apparentemente incoraggianti. Vero è che la crisi economica, la stagnazione del paese, sembra avere dato un po' di respiro al mercato dell'usato: le barche non si vendono più e gli armatori hanno abbassato i prezzi, ma la “bella notizia”, per me, non c’è!

 

Fin dall'inizio della mia esperienza con i cabinati ho sempre buttato un occhio all'andamento del mercato nautico, leggendo le riviste del settore e navigando su Internet, e devo dire in verità che negli ultimi anni il valore dell'usato aveva raggiunto livelli inadeguati rispetto al reale valore offerto. Non più tardi di due/tre anni fa per un 8/10 metri degli anni 80 si chiedevano tra i 20 e i  40.000 euro, e spesso accadeva che la barca non era neanche in ordine. Pertanto una moderazione dei prezzi nel settore altro non fa che ritarare il mercato sul suo vero valore.

 

Però, a mio parere, annunci come quello descritto, ed anche altri che si leggono sulla Rete, danno il senso di una situazione profondamente cambiata in negativo. Sembra che barche fino ai 10 metri non si vendano proprio più, che non ci sia richiesta, che nessuno le voglia. Sembra infatti che il mercato dell'usato abbia una certa vitalità dagli 11 metri in su (mi riferisco non solo alle barche di ultima produzione ma anche a quelle un po' più datate, degli anni 70 e degli anni 80).

 

Questa tendenza ad una moderazione del mercato dell'usato è solo apparentemente positiva perché nasconde il vero grande problema strutturale che sottostà al mondo della nautica nel nostro paese: l'impossibilità per il neo armatore di mantenere la barca, una volta comprata, a costi ragionevoli.

 

Oggi come oggi per mantenere in efficienza una barca sui 10 metri, considerando l'ormeggio in un marina che possa offrire un po' di servizi e considerando i costi di manutenzione e carenaggio, occorre stanziare un budget annuo sui 6-7.000 euro. Per barche al di sotto di questa misura, in effetti, non c'è neanche una vera propria offerta per l'ormeggio e quindi il budget annuo è più o meno simile, dovendo occupare comunque un posto più grande.

 

Credo che a questi livelli di prezzo ci si possa permettere la barca solo se si riesce veramente a sfruttarla al massimo, anno dopo anno. Ciò è possibile facendo uscite nei weekend e pianificando tutti gli anni la vacanza nel periodo estivo. Però in questo modo la barca diventa “totalizzante” e per famiglie come la mia, dove ci sono bambini che hanno necessità di socializzare, di viaggiare, di fare anche altre esperienze, il gioco non vale più la candela.

 

Diverso è il caso in cui la barca viene suddivisa con un comproprietario, oppure il caso in cui la barca venga utilizzata per attività sociali o ludiche. In questi casi la barca è solo un mezzo necessario al raggiungimento di un fine diverso.

 

Bene, mi sono dilungato un po' troppo.

 

In fondo spero che qualcuno di noi (mi ci metto anch'io perché la passione non finisce mai) vada a vedere quel Piviere e spero che possa fare questa pazzia, riarmarlo, e fargli assaggiare di nuovo il sapore dell'acqua salata.

 

Buon Vento a tutti e arrivederci al raduno!

 

Luigi



17/09/2010 Luigi Papetti
luigi_papetti@yahoo.it

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