VELA AURICA & piccole barche classiche


GRAN LASCO
(parole &pensieri)





Riferendomi all'articolo di Alfredo su Naima ho pensato che potrei esporvi le mie personali esperienze su questo argomento.
Prima di tutto posso dire che mi sento fortunato per essere sempre vissuto in una località marina vicino alla foce dell'Arno sede di una miriade di approdi, rigorosamente demaniali, ma conquistati metro per metro, da personaggi che hanno fatto della loro concessione una forma di baronia esclusivamente a scopo di lucro, arrivando ad avere ciò, ti posso garantire per certo, anche con sistemi poco ortodossi e spesso truffaldini, escludendo chiunque facesse richiesta solo per pochi metri di golena per uso personale come approdo e addirittura ostruendo i varchi che dovrebbero essere liberi tra una concessione e l'altra per l'accesso di tutti sia al fiume che al mare (cosa che accade anche per gli stabilimenti balneari ! ).
Comunque nel cantierino dove sono ospite pagante da sempre, grazie all'amicizia con il primo proprietario, il babbo, poi, il figlio e prossimamente, il nipote già presente, maggiorenne e a sua volta padre, esistono tutte le realtà che hai descritto, cioè la possibilità di stare in terra e scendere in acqua tramite un comodo scivolo azionato con un argano elettrico, o rimanere in acqua ormeggiato al pontile, il tutto fino a un limitatissimo numero di barche, massimo di circa otto metri. Inoltre è possibile far intervenire una gru per gli alaggi e vari più impegnativi .
Orbene, posso garantire che gli utenti di questo approdo negli anni sono molto cambiati, un tempo lo scivolo era per lo più usato da derive a vela di proprietari che venivano anche da lontano con le famiglie, per trascorrere una giornata diversa, arrivavano con il loro bagaglio di cibarie, armavano la loro barchetta, quasi tutte derive in legno rigorosamente molto curate e ,"scivolavano" in acqua partendo per le due mete da sempre preferite, che erano e sono il faro, alle secche della Meloria, tipiche per chi amava la pesca, oppure il Gombo dove approdare su una spiaggia pressoché deserta anche in estate, lontano dalla confusione degli stabilimenti balneari.
Adesso tutto è cambiato !!! Il giorno festivo i villeggianti, che chiamiamo scherzosamente i "forzati del week-end" arrivano in tarda mattinata dopo aver affrontato il traffico delle strade, sempre più convulso, già irritati dallo stress, e poiché non c'è tempo da perdere hanno tutti acquistato il "Gommone ", ma non il solito gommone dei nostri tempi, maneggevole, leggero, con il motore che difficilmente superava i 20 hp, comodo e pratico, che a fine stagione, dopo averlo sgonfiato e ripiegato col alcune manciate di "polvere di micio" per la conservazione, veniva riposto in cantina in un angolino pronto per l'uso l'anno prossimo, insieme al motorino ben rimessato.
Il loro "Gommone" è un mostro indefinito accessoriatissimo di tecnologie con uno o più motori a dir poco enormi, è il risultato del connubio tra la barca di vetroresina e il vecchio gommone. Indubbiamentre, come loro affermano, ha le doti del motoscafo e l'affidabilità del gommone, ma soprattutto è velocissimo e permette al proprietario di recuperare il tempo perso in coda sulle strade per arrivare al solito Gombo, o al faro della
Meloria, in un battibaleno !!! Di solito però conoscendo questi tizi, piuttosto irrequieti per lo stress, dopo che sono, troppo presto, arrivati alla meta, si stufano di questa e non è raro vederli riaccendere i motori e quelli che erano al Gombo trasferirsi rapidamente alla Meloria e viceversa!!! Sempre per il gusto di "smotorare"!!! Per poi alla sera tornarsene a casa sulle strade, tutti in coda a passo d'uomo. E pensare che quando iniziarono a commercializzare questo tipo di imbarcazioni, pensai subito che in questa tecnologia si sarebbero sommati i due difetti, il primo del gommone che si può facilmente rompere e sgonfiare con il minimo urto su qualcosa di contundente, e l'altro dello scafo di vetroresina che non puoi affagottare e riporre in un piccolo spazio, magari in cantina !!! Comunque per tornare in tema di alaggi e vari, posso dire che ciò va bene per le piccole derive, poiché io stesso che ho avuto per un periodo di tempo alcuni cabinatini carrellabili mi sono accorto che è impensabile alarli e vararli tutte le volte per una giratina giornaliera, arriva il momento dopo l'euforia delle prime volte, che incominci a pensare se quello stress ne vale la candela, e chi telo faccia fare di non optare per un ormeggio stabile, dove arrivi e parti velocemente .
Mi direte che è difficile a realizzare ed è costoso, è vero, sai quante volte impossibilitato dell'uso della mia imbarcazione all'ormeggio per motivi vari, mi sono detto, ma cavolo, perché non me ne disfaccio? Poi dentro di me prevaleva la speranza di aver più tempo da dedicarci, pensando che potevo rinunciare a qualcos'altro ma non alla mia barca che mi ha dato sempre tante gioie!!!
Con il passare degli anni, uno spera sempre di avere più tempo libero, ma purtroppo mi sono accorto che non è così e oggi rimpiango di aver rimandato troppo spesso al domani quello che avrei potuto fare allora, anche magari sacrificando quello che ritenevo più necessario e importante in quel momento. Il tempo passa inesorabile e spesso ti accorgi di aver sacrificato i tuoi desideri, magari anche realizzabili con un piccolo sforzo, abbinato ad un'altra ottica della vita, in attesa di tempi migliori, che spesso non verranno mai, lasciandoti l'amarezza di non aver sfruttato appieno i giusti tempi offuscato dall'affanno in cui vivi .
Porti verdi, porti spiaggia , è tutto bellissimo se è facilmente fruibile, senza perdere di vista che la cosa più bella è l'uso del mare da realizzare e godere al massimo con le nostre imbarcazioni, troppo spesse immobili in tali posti, belli o brutti che siano.
Credo, a proposito dei porti spiaggia, che almeno nelle nostre zone, Versilia compresa, sarà ben difficile sottrarre parti di spiaggia agli stabilimenti balneari che in quei due o tre mesi estivi noleggiano ai loro bagnanti, come polvere d'oro !!! E comunque penso che non sarebbe da poco, vararci e alarci abitualmente i nostri Pivieri. Per cui anche se è un sacrificio non indifferente spendere per un ormeggio facilmente utilizzabile credo che sia la migliore soluzione, anche se pensi, come nel mio caso, che l'ormeggio mi costa ogni 3 anni come circa tutto il valore dell'imbarcazione !!!
Ma vuoi levarmi anche questa speranza legata alle prossime navigazioni !!!
10/02/2009.



Per gentile concessione dell'autore e di "NAIMA portale online dedicato ai piccoli yacht da crocera"





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