VELA AURICA & piccole barche classiche


GRAN LASCO
(parole &pensieri)





Il testo che segue l'ho trovato in internet. E' un brano tratto dal libro Small sailing craft dell'architetto navale americano Howard I. Chapelle (Norton editore, New York, 1951). Questa è vera cultura marinara!
Buona lettura (le evidenziazioni sono mie).

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Cos'è una piccola barca "marina"? Si suppone qui che una barca così sia una barca che possa tenere il mare in tutte le ragionevoli condizioni, senza cedimenti dello scafo, dell'attrezzature, dei meccanismi e senza mettere eccessivamente in pericolo un ecquipaggio competente, in breve, una barca sicura in mani esperte.
Due punti devono essere messi bene in evidenza al principio di una discussione di marinità per barche inferiori ai 40 piedi di coperta.
Il primo è che nessun tipo conosciuto di barca può essere considerato completamente sicuro in condizioni dure in quanto ci sono condizioni di mare e di vento che possono far rovesciare anche la migliore surfboat e battelli di salvataggio. Fortunatamente condizioni così sono relativamente rare e, con accortezza, di solito possono essere evitate dai marinai di piccole barche.
La seconda è che una buona barca non è mai più marina del proprio equipaggio - in altre parole, l'abilità nella conduzione è parte della marinità delle piccole barche.
Per un principiante, o un marinaio relativamente inesperto, avventurarsi in?mare e vento? agitati, su qualunque piccola barca, è da pazzi e provoca il disastro. Essere ragionevolmente sicuri in queste condizioni richiede un'esatta conoscenza del governo dei piccoli scafi e questa si può ottenere solamente attraverso il graduale apprendimento?di come governare una barca cominciando in acque calme e mano mano fino alle condizioni più estreme. Ci sono molti trattati sulla navigazione sulle piccole barche che possono essere di aiuto al principiante ma l'apprendimento dal libro deve essere complementato dall'esperienza pratica.
L'armatore di una piccola barca "marina" talvolta soffre di eccessiva confidenza nel mezzo: può derivarne un disastro. Troppa vela non dovrebbe essere a riva in condizioni di burrasca.
A dispetto della romantica idea che "cavalcare" una barca a vela in condizioni dure sia evidente segno di abilità, la verità è che è più comunemente segno di ignoranza o di folle temerarietà. Non solo questo porta la barca ad essere sovrainvelata o stesa in una posizione che piace a lei ma che esaurisce?l'equipaggio - e quando le braccia su una piccola barca sono stanche è allora che si verificano gli incidenti. Sono rare le occasioni quando sia necessario portare una buona quantità di vela in condizioni dure, ma questo avviene di solito per brevi periodi. Per esempio, per evitare una costa sottovento, può essere veramente necessario portare vela per superarla.
Questo conduce a un ben conosciuto fraintendimento circa la forma dello scafo. Molti pensano che una barca debba avere una profonda immersione per essere marina in condizioni dure e così insistono sulla profondità e?per scafi relativamente stretti.
In realtà la marinità in condizioni dure esiste solo quando una barca porta la necessaria quantità di vela con vento forte e rimane in assetto di navigazione, che sarebbe, con un moderato angolo di sbandamento.
Uno scafo profondo e molto stretto sbanderà in maniera decisa quando pressato dalle vele, anche se non in pericolo di rovesciamento, e in questa posizione le sue vele non svilupperanno il potere di spinta richiesto e questa scivolerà sottovento a causa dell'inefficienza del suo piano laterale ad un eccessivo grado di sbandamento. La stabilità iniziale è infatti assai necessaria se una barca deve portare tela in un colpo di vento.
L'autoraddrizzamento in una piccola barca è creato da una combinazione di forma dello scafo e distribuzione dei pesi.
In linguaggio semplice questo significa che i pesi come le ancore, la catene, serbatoi, provviste, motore e pesi strutturali, non propriamente la zavorra, devono stare in basso nello scafo. Se questa condizione è soddisfatta e se lo scafo è di una natura adatta, una barca pontata dovrebbe essere autoraddrizzante ad estremi sbandamenti. Comunque, deve essere ricordato che una barca sbattuta ad un grande angolo di sbandamento può essere fatale per il suo ecquipaggio sia che si rovesci o no. L'equipaggio può essere spazzato via da lei o essa può allagarsi. Mancanza di attenzione o ignoranza?possono portare a siffatti disastri anche le barche più pesantemente zavorrate e profonde. Alcuni ben conosciuti disastri negli yacht da crociera possono essere fatti risalire al verificarsi di questi fatti. L'allagamento in burrasca è la causa più comune di incidenti nelle piccole barche, a motore o a vela. In una barca aperta questo può accedere perchè l'equipaggio è stato distratto per un momento, a causa del logoramento, di ignoranza o di sovracconfidenza oppure la barca può trovarsi in condizioni di mare e di vento troppo grandi per le sue capacità.
In uno scafo pontato, l'allagamento può essere ricondotto a un certo numero di cause, tra le quali, primariamente, dovuto ad aperture della coperta troppo grandi o a debolezza delle strutture di coperta. Le grandi aperture nello scafo come i boccaporti, prendiluce, ventilatori, oblò o finestratura della cabina e l'apertura della tuga verso poppa (la dog-house) nelle quali può entrare il mare sono comunemente la causa di incidenti di questo tipo. Pozzetti molto ampi favoriscono l'allagamento in quanto non possono eliminare da soli l'acqua prima che la barca sia colpita da un'altra onda e quindi la barca affonda per le infiltrazioni dal pozzetto per la rottura della struttura di coperta.
Deboli strutture di coperta sono state troppo?comuni negli scafi da crociera degli ultimi anni, la causa di questo è la domanda?di confort e di comodità nelle normali crociere estive. Per cui grandi doghouse, più o meno aperte nella parte posteriore, grandi pozzetti, grandi boccaporti o prendiluce e grandi oblò e grandi finestrature sono usati, anche in barche che si suppone sia adatte a essere esposte alle intemperie.?In condizioni severe, queste ampie strutture e aperture possono portare all'allagamento per l'inacapacità di renderle ragionevolmente stagne o per il loro danneggiamento a seguito di duri colpi di mare. E' improprio cercare nelle piccole barche di costruire grandi strutture di ponte?resistenti?semplicemente massimizzando la costruzione, perchè il peso superiore diventa subito proibitivo?nei suoi effetti sulla stabilità.
Dunque è necessario progettare propriamente tutte le strutture di coperta, e se si dovesse trovare che non si riesce ad ottenere una struttura adeguatamente forte e ben fatta allora questa va soppressa.
L'attrezzatura è un fattore importante nella marinità. La mera scarsa invelatura non è evidenza di capacità di tenere il mare. Molti cruiser e barche con alberi corti non possono navigare abbastanza bene da essere sicuri senza l'uso di un motore nell'ambito di acque con ostacoli. Non sembra faccia molta differenza che tipo di attrezzatura sia usata, se è progettata propriamente per condizioni difficili ed è ben capita dall'ecquipaggio della barca. Sloops, shooner, yawls, ketches, o cat e meno conosciute forme di attrezzatura? si possono trovare nel panorama mondiale delle piccole barche da lavoro che sono capaci di affrontare condizioni difficili. La condizione comune?tra queste è la semplicità di manovra e di installazione. Non importa quanto convincenti possano essere gli argomenti teorici a favore di una attrezzatura piena di "aggeggi", il fatto è che?una attrezzatura velica complicata e molto meccanizzata?è inerentemente pericolosa in condizioni "dure". Nessuna barca, che si avventuri lontano dalla costa e dipenda da un'attrezzatura velica, è sicura se la sua attrezzature non stiano su sotto prolungato sforzo e senza costanti attenzioni e che non possano essere?prontamente riparate in mare qualora si verifichino relativamente minori danneggiamenti.
Infatti, c'è bisogno di maggior resistenza, superiore di molto da quanto è richiesto teoricamente per soddisfare gli sforzi della navigazione, poiché in un prolungato periodo di condizioni difficili non è realistico aspettarsi che l'ecquipaggio mantenga costante attenzione alla tensione degli stralli,?delle sartie e dell'attrezzatura in alto.
I deterioramenti si verificano e di questo bisogna tenerne conto nella scelta dell'attrezzatura e il suo?sistema di governo. Tutte le attrezzature hanno in sè difetti e pregi, in teoria almeno, ma tutte tranne quelle estremamente leggere e complicate possono lavorare bene se sono fatte forti, semplici e sono ben comprese dai loro utilizzatori, se sono della superfice velica adatta alla barca per cui sono destinate.
Sopratutto, l'abilità al governo è il fondamentale fattore nella sicurezza dei piccoli scafi in mare aperto o in acque agitate.?Anche le baie, le lagune e i laghi possono spesso offrire acque pericolose per una piccola barca se questa non è propriamente costruita, attrezzata, armata e condotta.

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