Il 49er a Sidney 2000

Il racconto dell'esordio olimpico degli skiff

PagineGialle: gli approfondimenti di Skiffsailing

Le origini della vela sportiva e la vela alle Olimpiadi

Nel 17° secolo le rotte marittime che tenevano in contatto l'Europa con le colonie delle Indie Orientali, dell'Africa e delle Americhe attraversavano tutto il globo come una ragnatela che gli olandesi percorrevano in lungo e in largo con le loro navi mercantili. I pirati rappresentavano una minaccia costante che spingeva gli olandesi stessi a cercare di difendere la loro flotta, nacquero così le jaghtschips.

Jaght significa "cacciare" o "inseguire" ed è propprio questo che intendevano gli olandesi quando progettarono dei velieri agili e veloci allo scopo di proteggere la loro flotta mercantile. Le jaghtschips si distinsero per le loro eccellenti gesta contro i pirati ma diventarono anche delle barche veloci e divertenti per andare a vela. Fu così che un'antica forma di trasporto si trasformò in uno sport.

La scintilla fu accesa da re Carlo II d'Inghilterra. Quando suo padre Carlo I perse la corona - con la testa attaccata peraltro - durante la rivoluzione di Cromwell nel 1660 il figlio si rifugiò in Olanda. Fu li che si appassiono alle jaghtschips, lo sport più in voga all'epoca tra gli aristocratici olandesi, tanto che decise di riportarne una in Inghilterra al suo ritorno anni dopo. Lo sport prese rapidamente piede in tutto l'impero britannico, il termine olandese jaght venne adattato in yacht ed il resto è storia delle regate.

Il primo evento internazionale fu nel 1851 la regata per la Coppa delle Cento Ghinee, su un percorso di 60 miglia tenutasi su un campo attorno all'isola di Wight. Lo sfidante - il New York Yacht Club - si presentò con lo schooner America che vinse e si portò a casa il trofeo. Ma la storia non finì li: il trofeo - ribattezzato Coppa America - venne difeso dagli equipaggi americani per 132 anni prima di passare nelle mani di australiani e attualmente degli neozelandesi.

Nel frattempo la vela doveva entrare a far parte degli sport olimpici fin dall'inizio della manifestazione ad Atene nel 1896. O meglio, era previsto che entrasse a farne parte senonchè le pessime condizioni metereologiche non permisero lo svolgersi di nessuna regata nel corso delle prime olimpiadi tanto che l'esordio della vela fu ritardato di quattro anni, fino al 1900. Qui di fianco potete vedere l'imbarcazione svedese Wanda in azione durante i Giochi Olimpici del 1912, in Svezia.

Lo sport della vela al tempo era piuttosto diverso da come lo conosciamo oggi, basti pensare che alle olimpiadi del 1908 furono disputate anche gare tra barche a motore, fino a che il Comitato Olimpico non decise di assicurare che le vittorie dipendessero dalle abilità veliche degli equipaggi e non dagli investimenti nelle imbarcazioni. Questa decisione portò all'affermazione delle classi monotipo dove ogni barca è costruita seguendo rigidamente lo stesso progetto. A Sidney 2000 sono state presentate 9 diverse classi monotipo per un totale di 11 medaglie d'oro in palio.

Il danese Paul Elvstrom è probabilmente il velista più prestigioso nella storia delle regate olimpiche. Ha vinto 4 medaglie d'oro consecutive dal 1948 al 1960 nella classe Finn ed ancora oggi è uno dei soli due atleti di ogni sport capaci di vincere quattro olimpiadi consecutive nella stessa specialità. Dopo essersi ritirato ritornò alle olimpiadi nel 1984 per piazzarsi quarto nella classe Tornado in equipaggio con la figlia, chiuse la sua carriera olimpica partecipando a 60 anni alle olimpiadi di Seul del 1988.

Per la vela le olimpiadi di Sidney 2000 sono state molto importanti per scrollarsi di dosso l'immagine di sport da ricchi fatto di barche ed equipaggiamenti costosi. In realtà almeno sette delle nove classi olimpiche sono rappresentate da derive di piccole dimensioni e tavole a vela.

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Da un tovagliolo di carta al debutto olimpico

A Sidney cresce di ora in ora l'attesa di vedere all'opera le nuove imbarcazioni che con i loro enormi spinnaker colorati con le bandiere delle nazioni partecipanti e con l'inebrante velocità promettono di essere gli alfieri di una nuova era nella vela olimpica. Tutto il mondo della vela si augura che i 49er, grazie alla loro spettacolarità  - esaltata dalle riprese in diretta da telecamere a bordo - sappiano attirare una nuova schiera di appassionati ad uno sport quale la vela che in tutto il mondo sta sforzandosi di diventare uno spettacolo di massa.

"L'unico modo per promuovere questo sport è attraverso regate veloci, combattute e divertenti". E' il pensiero di Santiago Lopez-Vazquez, spagnolo, vincitore del Campionato del Mondo 2000 e tra i più veloci nelle prove disputatesi prima dell'Olimpiade nelle acque di Sidney. "Il 49er è la barca del futuro: veloce, potente, atletica; prevedo un luminoso futuro per questa classe. Quando il grande pubblico si trova faccia a faccia con una regata di Finn che beccheggiano in due nodi di vento non si può facilmente appassionare ma vedersi arrivare una flotta di 49er sotto spi che planano e scuffiano non può non scatenare l'adrenalina". (ndSs: riteniamo che il Finn meriti comunque il massimo rispetto, comunque l'affermazione di Lopez-Vazquez ci sembra piuttosto realistica e - a prescindere dalla validità del 49er - applicabile a tutte le classi di skiff).

La leggenda vuole che il 49er, lo skiff che tra pochi giorni farà il suo debutto alle Olimpiadi, sia nato durante una cena tra velisti in discreto stato di ebbrezza. Il velista autraliano Julian Bethwaite ha aspettato questa settimana fin dalla fine degli anni '80 quando, a cena con alcuni amici... ma sentiamo il racconto dalle sue stesse parole.

"Durante una cena etilica tra velisti ad un certo punto presi un tovagliolo di carta e ci disegnai sopra il 49er. La sfida lanciata dal 49er è generare passione ed entusiasmo per la vela cambiandone completamente i connotati, vorremmo che le regate non vengano più paragonate al guardare l'erba crescere, vorremmo che diventino estremamente più eccitanti, vorremo una nuova era fatta di adrenalina, planate ed incroci mozzafiato. E' successo con l'ultima America's Cup ed ora vorremmo che succedesse ancora alle olimpiadi di Sidney: vogliamo rubare le prime pagine all'atletica!". Ed in effetti gli enormi spinnakers colorati dei 49er che si allenano nel golfo hanno fatto la loro apparizione sulle prime pagine dei principali quotidiani di Sidney. La classe sembra pronta per sfondare su tutte le TV non appena inizieranno le regate olimpiche vere e proprie.

Non possiamo però concludere senza riconoscere che il progetto del 49er non ha il solo scopo di divertire il pubblico. Bethwaite ha disegnato un imbarcazione anche per avvicinare una nuova generazione di giovani velisti: una barca innovativa, veloce e - relativamente - poco costosa. "Il 49er deve sottostare a rigide regole di stazza, lo scafo può costare circa 10,000 dollari e c'è un solo velaio in Cina dal quale si possono acquistare tutte le vele. Questo significa che nessuno può avere un mezzo migliore degli altri, non c'è ragione di investire in un set di venti vele diverse, bastano due giochi completi: uno usato, per gli allenamenti ed uno nuovo, per le regate". Bethwaite è convinto che il 49er forzerà un deciso rinnovamento nelle classi olimpiche: "a parte il 49er il progetto più recente tra le classi olimpiche è l'ormai trentenne Laser... confidare che i nuovi velisti si possano appassionare timonando vecchi progetti è poco realistico, tutte le classi dovranno rinnovarsi". La penna di Bethwaite ha già disegnato un 19er ed un 29er ed ha ricevuto richieste per un 39er ed un 69er.

Nelle prossime due settimane dunque la flotta dei 49er cercherà in tutti i modi di affermarsi come classe olimpica e guadagnarsi la conferma tra quattro anni, in Grecia.

I pronostici prima di scendere in acqua

Spetta al 49er, un progetto direttamente discendente dai 18 piedi australiani, segnare l'esordio olimpico degli skiff. L'imbarcazione, scelta come classe olimpica quattro anni prima, è rapidamente diventata popolare in tutto il mondo velico. Il progetto è di Julian Bethwaite, un innovativo velista, progettista e costruttore giocherà in casa essendo proprio di Sidney e che ha pensato uno scafo di 4 metri e 90 (con un bompresso di 2,90m) per un peso di soli 127kg. La superfice velica (randa+fiocco) arriva a 21.7mq ai quali va poi ad aggiungersi un enorme spinnaker asimmetrico. Entrambi i componenti dell'equipaggio sono al trapezio per contrastare l'enorme velatura che, accoppiata alla leggerezza di uno scafo dal design piatto e filante, permette facilmente di planare anche con venti moderati o deboli.

Una flotta di 17 imbarcazioni si contenderà il titolo olimpico sulla distanza di 16 regate da tenersi una al giorno nelle acque della baia di Sidney. Una volta segnalato che la classe 49er è open, cioè aperta sia a uomini che a donne che corrono insieme e con la stessa classifica (ci sembra un informazione importante e dovuta anche se nessuna donna è presente a Sidney), andiamo a conoscere meglio gli equipaggi che promettono di recitare un ruolo da protagonisti nelle acque della baia.

Non possiamo non partire dai padroni di casa, ovviamente favoriti: l'australiano Chris Nicholson ha vinto consecutivamente i primi tre Campionati del Mondo di 49er e anche se nella quarta edizione che si è tenuta in Messico nel 2000 Nicholson ed il suo prodiere olimpico Daniel Phillips sono finiti solo quinti pare che negli ultimi mesi abbiano ritrovato la migliore forma tanto da andare a vincere (come ospiti) i Campionati Europei. Insomma gli australiani no possono che partire in pole-position: sono grandi campioni e conoscono i campi di regata meglio di chiunque altro.

I loro primi sfidanti saranno coloro che gli hanno strappato il Campionati del Mondo 2000: gli spagnoli Santiago Lopez-Vazquez e Javier de la Plaza. Tra gli altri nomi più gettonati ci sono quelli dell'equipaggio danese formato da Michael Hestbaek al timone e Jonatan Persson a prua e quello dei fratelli Francesco e Gabriele Bruni, italiani, vincitori dei test preolimpici tenutisi nel 1999 sugli stessi campi di regata nella baia di Sidney (test ai quali non parteciparono Nicholson e Phillips che si sono qualificati per le Olimpiadi in una combattutissima serie di selezioni australiane che, fitte di proteste, si sono decise solo in sede di corte d'appello sportiva).

Tra gli altri pretendenti alla vittoria finale ci saranno sicuramente i fratelli americani Jonathan e Charlie McKee, entrambi già vincitori di medaglie olimpiche in altre classi; i neozelandesi Daniel Slater e Nathan Handley che hanno fatto registrare ottime prestazioni nelle regate del circuito europeo degli ultimi mesi compresa una recente vittoria in Olanda e l'equipaggio tedesco composto dal timoniere Marcus Baur e dal prodiere Philip Barth. In particolare questi ultimi hanno recentemente sconfitto Nicholson e Phillips nella tappa tedesca del 49er Grand Prix di Travelmunde portandosi così al N°1 nella classifica di classe stilata della International Sailing Federation, davanti ai campioni del mondo spagnoli ed agli equipaggi francesi e danesi.

La vigilia dell'evento

Venerdì 15 settembre 2000. Il fuoco acceso nello Stadio Olimpico arriva anche a Rushcutters Bay, l'insenatura nel cuore di Sidney che ospita il programma della vela.

Sabato 16 settembre 2000. In programma le practice races, le regate di prova. Al via vero e proprio manca solo un giorno: domani alle 12:00 verranno sparati i colpi di cannone su tre campi di regata: Soling, Tornado e Mistral.

Domenica 17 settembre 2000. Le Olimpiadi della vela sono partite ma la prima giornata è vissuta all'insegna del vento irregolare: assente nel corso della mattinata fino a costringere il posticipo su tutti i campi di regata della partenza prevista per le 12:00,  più disteso nel pomeriggio nei campi interni alla baia mentre in oceano i Soling hanno avuto molti problemi e sono stati costretti a rinviare la seconda prova del programma. E domani partono i 49er!

Debutto spettacolare e rinvii a sorpresa

Lunedì 18 settembre 2000. Nonostante un vento molto leggero e variabile gli skiff  hanno finalmente fatto il loro spettacolare esordio rincorrendosi ed incrociandosi tra le boe nella baia di Sidney. La nuova classe olimpica ha debuttato ai Giochi Olimpici di Sidney con una folta flotta di spettatori distribuiti lungo il percorso della regata. I 49er hanno colpito l'immaginazione di tutti quando al lasco strambavano gli immensi spinnaker con i colori di ciascuna delle 17 nazioni partecipanti. Per la prima volta nella storia olimpica le bandiere sono state utilizzate per permettere agli spettatori di distinguere meglio gli equipaggi (tutte le altre classi olimpiche portano solo una piccola bandiera nazionale sulla randa) a testimoniare lo sforzo della Federazione Internazionale e del Comitato Organizzatore di fare delle regate dei 49er l'evento a maggiore visibilità di tutto il programma dei Giochi ed il lasciapassare per un ancora maggiore riconoscimento internazionale.

Il 49er - le cui origini sono da far risalire ai leggendari 18 piedi nati proprio qui nella baia di Sidney - è stata la prima classe a scendere in acqua oggi. Gli equipaggi sono partiti a mezzogiorno quando sugli altri percorsi di regata le condizioni di vento erano state ritenute troppo variabili ed avevano portato a rinvii per tutto il pomeriggio. L'onore della prima vittoria olimpica - per ora ancora sub-judice e vedremo tra poco perché - è andato ai campioni del mondo spagnoli Santiago Lopez-Vazquez e Javier de la Plaza. Dopo due gare l'equipaggio tedesco formato da Marcus Baur e Philip Barth guida la classifica con i finlandesi Thomas Johansson e Jyrki Jarvi secondi ed i giapponesi Kenji Nakamura e Tomoyuki Sasaki terzi.

La prima regata è stata corsa con vento di circa 5 nodi estremamente irregolare, come detto, è stata appannaggio degli spagnoli che dopo essere stati anche nelle ultime posizioni hanno recuperato precedendo le imbarcazioni finlandesi ed ucraine. L'equipaggio inglese Ian Barker / Simon Hiscocks ha giudato praticamente per tutta la regata fino a che si sono trovati in un buco di vento nei pressi dell'ultima boa che è costato loro la caduta al 13° posto. Gli inglesi (ed i deludentissimi neozelandesi) hanno così alzato bandiera di protesta contro il Comitato Organizzatore sostenendo di essere stati seriamente ed ingiustamente danneggiati da un salto di vento. Per gli italiani, attesi a prestazioni di vertice, solo un 10° posto, vittime come altri colleghi dei capricci del vento. La flotta ha poi incontrato un salto di vento di 180 gradi che ha trasformato l'ultimo bordo di lasco in una bolina constringendo tutti gli equipaggi ad una precipitosa ammainata dei gennaker.

Nella seconda regata della giornata, con un vento di 7-8 nodi, un magnifico finale dell'equipaggio tedesco permette loro di precedere i  danesi Michael Hestbaek e Jonatan Aage Persson ed i fratelli americani Jonathan e Charlie McKee. I giapponesi sono stati al comando per gran parte della regata ma hanno subito la rimonta degli altri nell'ultimo bordo. Anche i fratelli Bruni sono partiti bene girando la prima boa al 5° posto ma hanno subito i salti di vento nella seconda bolina ed hanno terminato la corsa al 12° posto. Al termine della prima giornata dunque per loro un deludente undicesimo posto nella classifica generale.

Ancora più deludenti i favoriti autraliani Chris Nicholson e Daniel Philips, in entrambe le regate la loro tattica di navigare fuori dalla flotta per recuperare posizioni non ha dato risultati. Gli australiani hanno poi protestato l'equipaggio tedesco per non aver completato correttamente una penalità nella seconda regata.

La giuria internazionale prenderà in considerazione tutte le proteste nella notte.

E proprio nella notte arriva il colpo di scena! Gli organizzatori sono costretti ad annullare il secondo giorno di regate perché gli spinnakers sono stati danneggiati da una vernice difettosa usata per riprodurre le bandiere nazionali; questo ha costretto il comitato a riordinare nuovi spi - oltre un milione ciascuno - completamente bianchi per tutti gli equipaggi partecipanti. Le nuove vele arriveranno in tempo per riprendere le regate mercoledì.

Le proteste sono nel frattempo state tutte respinte.

Intermezzo Martedì 19 settembre 2000. Un'altra giornata inaspettata di sole e vento leggero nella baia di Sidney, le condizioni sorprendono anche gli australiani. La classe Tornado arriva addirittura ad annullare entrambe le regate in programma per la completa mancanza di vento sul proprio campo di regata. Intanto si lavora sui 49er per sostituire gli spinnaker difettosi con le vele nuove.
I tedeschi sempre in testa

Mercoledì 20 settembre 2000. Gli spettacolari 49er tornano in acqua in una giornata estremamente fitta di impegni con ben undici classi in regata per offrire un caotico e colorato spettacolo agli spettatori accorsi a Rushutters Bay: la forte coppia tedesca Marcus Baur / Philip Barth conferma le buone prestazioni anche con vento più forte e mantiene la leadership nella classifica generale. I 49er sono ritornati oggi con i nuovi spinnaker bianchi che hanno sostituito quelli difettosi con le bandiere nazionali. La giornata è stata finalmente caratterizzata da un buon vento di intensità tra gli 8 ed i 13 nodi e con l'ormai consueta variabilità di direzione e con il contorno dell'altrettanto ormai consueta folta flotta di barche di spettatori. Anche le gare odierne sono state combattutissime con il Comitato Organizzatore chiamato a passare una lunga nottata per discutere delle 13 bandiere rosse di protesta innalzate durante le tre regate odierne.

I tedeschi - che peraltro occupano la prima posizione anche nel ranking della Federazione Internazionale - hanno sempre mantenuto la testa della classifica provvisoria per tutta la giornata grazie ai loro ottimi piazzamenti: rispettivamente quarti e terzi prima di chiudere una lunga giornata in acqua con un meno lusinghiero (ma scartato) undicesimo posto. Al loro inseguimento i fratelli americani Jonathan e Charlie McKee - entrambi già vincitori di medaglie olimpiche - che hanno messo in fila due quinti posti prima di vincere la terza ed ultima regata del programma odierno. Terzi i finlandesi Thomas Johanson e Jyrki Jarvi. Dopo aver scartato il loro peggior risultato Baur e Barth hanno 13 punti contro i 14 di americani e finlandesi. Più staccati in quarta posizione i campioni mondiali, gli spagnoli Lopez-Vazquez / de la Plaza con 21 punti. Il tre volte campione del mondo australiano Chris Nicholson ed il suo prodiere Daniel Phillips hanno oggi vinto due delle tre regate in programma e - scartando il terzo risultato, un 15° posto - hanno rapidamente risalito la classifica fino alla 5° posizione dopo le due disastrose regate della giornata d'apertura (due volte undicesimi). Nella conferenza stampa post-gara Nicholson ha dichiarato ai giornalisti "Non sarà l'imbarcazione più veloce ma bensì quella più regolare che vincerà le Olimpiadi". Gli equipaggi hanno completato così 5 delle 16 regate in programma, purtroppo sempre prove opache per i fratelli palermitani Francesco e Gabriele Bruni che - arrivati a Sidney con molte speranze ed ai primi posti delle classifiche di classe - hanno inanellato una serie di piazzamenti deludenti anche nella seconda giornata: un nono, un undicesimo ed un tredicesimo posto non valgono più che la quindicesima piazza (su 17 equipaggi!) nella classifica generale provvisoria dopo due giornate.

Anche se il vento da sud-ovest di oggi ha permesso il miglior giorno di regate dall'inizio delle Olimpiadi gli organizzatori continuano a temere le previsioni che annunciano altre giornate di vento debole ed instabile: ulteriori rinvii sarebbero deleteri nei confronti di un programma di regate già estremamente affollato.

Sventolano le bandiere di protesta

Giovedì 21 settembre 2000. Le tre gare odierne, disputate nonostante un ritardo di oltre un ora nelle partenze a causa degli ormai soliti venti leggeri ed instabili, hanno visto tre vincitori diversi con un nuovo equipaggio passato in testa alla classifica provvisoria.

Giunti a metà del programma di regate olimpiche la lotta si fa serratissima con le prime quattro imbarcazioni concentrate in soli 2 punti (e le prime sette in soli 10 punti).

Oggi i vincitori sono stati, nell'ordine: i tre volte campioni del mondo australiani Nicholson / Phillips, gli attuali campioni mondiali spagnoli Lopez-Vazquez / de la Plaza ed infine i fratelli americani John e Charlie McKee, entrambi già vincitori di medaglie nelle passate Olimpiadi.

Nella prima prova Nicholson e Phillips sono balzati al comando fin dalla partenza ed hanno magistralmente interpretato i salti di un vento da nord-est tra gli 8 ed i 10 nodi senza permettere a nessuno di insidiare la loro terza vittoria nella serie di regate disputate fin qui.

Nella seconda regata invece gli australiani non sono mai riusciti a staccare il resto della flotta ed una partenza in boa perfetta degli spagnoli ha permesso loro di riportare la vittoria dopo aver respinto importanti attacchi da parte degli ucraini e dei portoghesi.

L'ultima regata della giornata, l'ottava della serie, si è aperta con una strenua lotta tra australiani e spagnoli per guadagnare la partenza in boa con i neozelandesi a cercare di inserirsi tra i due. Nicholson e Phillips si sono procurati una penalità prima della partenza ma hanno spinto Lopez-Vazquez e de la Plaza fuori dalla linea di partenza obbligandoli a ritornare indietro e ripartire. Gli australiani sono tornati in corsa finendo terzi mentre le possibiltà di rimonta degli spagnoli si sono spente con una leggerissima brezza di mare.

I fratelli americani McGee hanno vinto una regata disputata con molta attenzione ed ora - dopo otto gare ed uno scarto - si trovano in testa alla classifica con 34 punti, alla pari con la regolarissima coppia finlandese Johansson/Jarvi. Gli inglesi Ian Barker e Simon Hiscocks sono terzi con 35 punti e gli spagnoli quarti con 36; a 40 punti troviamo poi appaiati tedeschi ed australiani.

Dopo le corse Bauer e Barth hanno sporto protesta contro l'equipaggio australiano reo a loro giudizio di averli danneggiati in gara 6 contravvenendo alla regola n°16 - Giusta Rotta: quando una barca con diritto di precedenza cambia rotta deve lasciare sufficiente spazio di manovra all'altra barca.

I fratelli Bruni crollano al penultimo posto in classifica con un undicesimo, un tredicesimo posto ed una squalifica nell'ultima regata per partenza anticipata. Il tutto assume l'aspetto di una beffa se si pensa che gli attuali capoclassifica, i finlandesi Johannson/Jarvi non avevano mai preceduto gli italiani in nessuna regata disputata negli ultimi due anni.

Quattro vincitori per quattro regate

Venerdì 22 settembre 2000. Chirs Nicholson e Daniel Phillips (Australia), Rodion Luka e Georgiy Leonchuk (Ucraina), Jonathan e Charlie McKee (Stati Uniti) e Santiago Lopez-Vazquez con Javier de la Plaza (Spagna) oggi hanno vinto una regata.

Le condizioni nella baia di Sidney sono migliorate con una brezza di mare sugli otto nodi costanti per tutto il pomeriggio. Le imbarcazioni della flotta si sono date battaglia su ogni bordo e la giornata ha prodotto risultati molto diversi.

Alla partenza di Gara 9 l'equipaggio giapponese Nakamura/Sasaky era rimasto nettamente staccato dal resto della flotta. Una magnifica mossa tattica degli australiani Nicholson/Phillips nel secondo bordo di lasco ha permesso agli australiani di risalire dal terzo al primo posto e da li controllare la flotta fino al traguardo.

In Gara 10 i neozelandesi Daniel Slater e Nathan Handley sono partiti bene ma Luka e Leonchuk si sono presto portati al comando. La flotta si è divisa in due tronconi ad inseguire le laylines alle estremità del campo di regata con i teseschi Baur/Barth in mezzo al gruppo e gli spagnoli Lopez/DeLaPlaza successivamente squalificati per partenza anticipata.

L'undicesima regata della serie è stata appannaggio dei fratelli McKee che l'hanno dominata dall'inizio alla fine dopo aver messo dietro gli australiani in partenza.

Gara 12 è andata ai campioni del mondo Vazquez/DeLaPlaza che hanno preceduto i finlandesi Johanson/Jarvi per soli sette secondi.

Dopo 11 delle 16 regate in programma i fratelli McKee e Johanson/Jarvi restano al comando della classifica generale con 39 punti. Giornata di ripresa per Francesco e Gabriele Bruni che risalgono al 12° posto grazie a quattro regate corse nel gruppo dei migliori. I risultati odieni - quinti, settimi, noni e settimi - suscitano rimpianto per un risveglio ormai tardivo.

Tempo di medaglie

A quattro gare dalla fine sono ancora sei gli equipaggi che si possono disputare le tre medaglie: dopo aver scartato i due peggiori risultati i fratelli McKee (Stati Uniti) e Johannson/Jarvi (Finlandia) guidano appaiati la classifica con 39 punti, 8 meno degli inglesi Barker/Hiscocks che sono a quota 47. Lopez-Vazquez/DeLaPlaza (Spagna) hanno accumulato 53 punti mentre gli australiani Nicholson/Phillips sono solo sesti con 57 punti nonostante abbiano vinto ben quattro regate fino ad oggi.

Il week-end sarà decisivo per l'assegnazione delle medaglie per la classe 49er. Sabato 23 settembre 2000 si disputano altre tre regate per arrivare a quota 15, l'ultima regata - il ricupero di quella annullata nella seconda giornata - verrà disputata il prossimo lunedì, dopo una domenica di riposo.

Le previsioni confermano la leggera brezza di mare del giorno precedente.

Nella prima regata della giornata l'equipaggio danese Michael Hestbaek e Jonathan Aage Persson e gli svedesi John Harrysson e Patrik Sandstroem sono stati subito squalificati per partenza anticipata ma hanno continuato a regatare con i danesi che - fuori gara - hanno tagliato il traguardo per primi. La vittoria effettiva è andata agli spagnoli con al timone Lopez-Vazquez, Slater ed Handley hanno assicurato un secondo posto alla Nuova Zelanda precendendo i finlandesi Johanson/Jarvi che hanno guadagnato un importante terzo posto.

Gara 14 ha invece visto gli stessi finlandesi prendere la testa poco dopo la partenza in un vento che rinforzava sugli 8-10 nodi. Johanson/Jarvi hanno aumentato il loro vantaggio su ogni bordo in una regata veramente da manuale che li ha portati al traguardo con oltre un minuto di vantaggio sui danesi, finiti secondi, e sui redivivi tedeschi baur/Barth, guinti al terzo posto.

L'ultima regata è andata agli inglesi Barker/Hiscocks che l'hanno spuntata di un soffio sulla coppia finlandese nella regata più incerta di tutta la serie.

Con un primo, un secondo ed un terzo posto nella giornata i finlandesi Thomas Johanson e Jyrki Jarvi si sono guadagnati 45 punti assicurandosi così il primo oro olimpico nella storia del 49er (che, per inciso, corrisponde anche al primo oro per la loro nazione dopo 20 anni). Arrivati alla penultima giornata in testa alla classifica appaiati con gli americani i finlandesi hanno mostrato tattiche da manuale, grande concentrazione e continuità di prestazioni ad alti livelli che hanno permesso loro di guadagnare un vantaggio incolmabile nella regata finale del prossimo lunedì sul campo di regata B della baia di Sidney, tra Bradkey Head e Rushcutters Bay. Ad una sola prova dalla conclusione l'equipaggio finlandese ha 12 punti di vantaggio sugli inglesi e 18 sugli americani. Queste due nazioni si contenderanno con gli spagnoli le due medaglie restanti nella regata finale di lunedì 25 settembre. I fratelli Bruni confermano la loro dodicesima posizione; ottavi, undicesimi e sedicesimi i loro piazzamenti odierni.

Johanson e Jarvi
Secondo intermezzo Domenica 24 settembre 2000. Meritato riposo per i 49er nella giornata dell'oro italiano di Alessandra Sensini nel Mistral Femminile (windsurf) e degli austriaci Hagara/Steinacher (che peraltro se lo erano conquistati ieri con una giornata di anticipo) nel Tornado (catamarani).
Gli inglesi battono gli americani nella corsa all'argento

Lunedì 25 settembre 2000. L'ottavo giorno di regate è nuvoloso e con vento medio-leggero. Il programma olimpico comincia subito con la regata finale della classe 49er nel corso della quale gli inglesi respingeranno l'ultimo assalto americano alla medaglia d'argento.

Con l'oro ormai appannaggio dei finlandesi Johanson/Jarvi che nelle regate del sabato precedente avevano guadagnato un vantaggio incolmabile la regata finale vede gli inglesi partire da un vantaggio di 6 punti in classifica rispetto agli americani.

I fratelli americani Jonathan e Charlie McKee, veterani olimpici, hanno una partenza molto aggressiva ben sapendo che devono precedere gli inglesi di almeno sei posizioni per sorpassarli in classifica generale. Ma i giovani Barker ed Hiscocks tengono duro regatando con grande intelligenza e concentrazione e marcando stretti americani e spagnoli in una regata molto tattica, sotto un cielo grigio e nuvoloso.

Lopez-Vazquez e de la Plaza riprendono subito il comando della corsa prima di cederlo ancora ai McKee quando questi decidono di spingersi oltre i margini del campo di regata per prendere un salto di vento che vale la prima posizione. Gli americani mantengono il loro vantaggio fino all'arrivo ma capiscono che devono accontentarsi del bronzo quando vedono gli inglesi Barker/Hiscoks tagliare il traguardo in terza posizione dietro gli spagnoli. L'equipaggio inglese conquista così un argento sorprendente dato che prima delle Olimpiadi il loro miglior risultato era stato un decimo posto ai Campionati del Mondo disputatisi in Messico nel marzo scorso. Per gli americani invece è la seconda medaglia olimpica: Jonathan aveva vinto a Los Angeles nell'84 l'oro nella classe Flying Dutchman mentre Charlie si era assicurato un bronzo nel 470 a Seul, quattro anni dopo.

Gli Italiani, i fratelli palermitani Francesco e Gabriele Bruni chiudono all'undicesimo posto un'Olimpiade assolutamente deludente: tutti li aspettavano e loro avevano dimostrato durante tutto l'anno di avere le capacità per puntare quantomeno ad un posto sul podio.

Un bilancio I 49er chiudono la loro prima apparizione olimpica all'inizio della seconda settimana del programma velistico. La vela olimpica contava molto sullo spettacolo offerto dagli skiff che - pur avendo offerto ottime prestazioni -non hanno conquistato quella copertura televisiva e giornalistica alla quale ambivano. Certamente non ha aiutato la clamorosa mancanza dei padroni di casa con il l'equipaggio superfavorito del tre volte campione del mondo Nicholson (con il prodiere Phillips) finito solo sesto e ben lontano dal podio. Inoltre la classe non ha certo fatto un figurone nella vicenda del rimpiazzo dei tanto pubblicizzati spinnaker con le bandiere nazionali, presto sostituiti da normali vele colorate.

Le sorprese maggiori sono comunque arrivate dall'esito sportivo della serie di regate con l'oro ai poco conosciuti finlandesi Johanson/Jarvi (una sola regata vinta ma ben cinque secondi posti, oltre a due terzi e due quarti) che hanno trionfato davanti agli inglesi Barker/Hiscocks ed ai fratelli McKee per gli Stati Uniti.

Oltre agli australiani hanno deluso anche i campioni del mondo spagnoli giunti solo quarti, i neozelandesi si sono dovuti accontentare dell'ottavo posto precedendo gli altrettanto deludenti danesi. Ma la palma di maggiore delusione se la dispuntano i fratelli Bruni per l'Italia - giunti undicesimi nonostante siano rimasti per tutto l'anno tra i primi tre nel ranking di classe - ed i francesi Deruelle-Gasparini che hanno concluso con un insignificante quattrodicesimo posto su diciassette equipaggi in gara.

Le medaglie in parata
Risultati finali

 

MEDAGLIA D'ORO FINLANDIA

Thomas Johanson / Jyrki Jarvi

MEDAGLIA D'ARGENTO GRAN BRETAGNA

Clive Barker / Simon Hiscocks

MEDAGLIA DI BRONZO STATI UNITI

Jonathan McKee / Charlie McKee

UNDICESIMO POSTO ITALIA

Francesco Bruni / Gabriele Bruni

VINCITORE DELLA REGATA

Punti Netti (2 scarti)

55

60

64

134

Punti Totali

80

83

91

168

Gara 1

2

(13)

6

10

Lopez/delaPlaza (ESP)

Gara 2

7

5

3

12

Baur/Barth (GER)

Gara 3

2

6

5

9

Nicholson/Phillips (AUS)

Gara 4

(12)

(10)

1

11

McKee/McKee (USA)

Gara 5

3

6

5

13

Nicholson/Phillips (AUS)

Gara 6

4

2

(14)

11

Nicholson/Phillips (AUS)

Gara 7

10

4

(13)

(16)

Lop-Vaz/dlPlaza (ESP)

Gara 8

6

2

1

(18)

McKee/McKee (USA)

Gara 9

2

9

3

5

Nicholson/Phillips (AUS)

Gara 10

4

5

3

7

Luka/Leonchiuk (UKR)

Gara 11

7

4

1

9

McKee/McKee (USA)

Gara 12

2

4

11

7

Lop-Vaz/dlPlaza (ESP)

Gara 13

3

5

7

11

Lop-Vaz/dlPlaza (ESP)

Gara 14

1

4

6

8

Johanson/Jarvi (FIN)

Gara 15

2

1

11

16

Barker/Hiscocks (GBR)

Gara 16

(13)

3

1

5

McKee/McKee (USA)

 

La seconda settimana ed i risultati delle altre classi

Ad inizio settimana subito vela italiana in festa per la medaglia d'oro conquistata da Alessandra Sensini nel Mistral Femminile. In campo maschile la vittoria andrà all'austriaco Sieber, austriaco anche l'oro di Hagara/Steinacher che riportano una netta vittoria tra i catamarani Tornado.

Dopo le regate sotto la pioggia battente ed il vento rafficato fino a 18 nodi del martedì il giorno succcessivo torna il sole ma cala il vento tanto che le regate previste per la giornata di mercoledì 27 vengono tutte rinviate. Anche giovedì 28 si rivela una giornata con condizioni difficili ma gli organizzatori riescono a far partire numerosi finali. Gli australiani conquistano due ori nella stessa giornata e nella stessa classe: Armstrong/Stowell si aggiudicano il 470 femminile, King/Turnbull le imitano nella versione maschile. In entrambi i casi argento agli Stati Uniti.

Venerdì 29 settembre 2000 nella classe Laser non manca l'annunciato duello finale che si risolverà a vantaggio dell'inglese Ainslie sul brasiliano Scheidt che si scambiano le posizioni rispetto ad Atlanta 96. Buono il nono posto dell'italiano Diego Negri, ligure che si trasformerà poi in ottavo in seguito a squalifiche comminate dalla giuria. L'ultima giornata della vela Olimpica a Sidney è sabato 30 settembre 2000. Per l'Italia è il giorno dell'argento di Luca Devoti nella classe Finn (oro al 22enne inglese Percy) Due medaglie d'oro di Barcellona si ripetono in Australia: sono il danese Bank (con Blakskjaer e Jacobsen) nei match race finali della classe Soling e gli americani Reynolds/Liljedhal che precedono l'inglese Walker ed il brasiliano Grael nella Star. Infine oro per l'inglese Shirley Robertson nella classe Europa (femminile).

Le 33 medaglie delle 11 classi veliche sono state distribuite a 15 nazioni con la Gran Bretagna che ha fatto segnare le migliori prestazoni aggiudicandosi ben 3 ori e 2 argenti. I padroni di casa australiani hanno vinto 2 ori, 1 argento ed 1 bronzo mentre l'Austria si è affermata come terza forza velica assicurandosi 2 medaglie d'oro.

Un po' deludente l'unico oro degli USA (con 2 argenti ed un bronzo), una vittoria anche per Italia (che lo ha accompagnato ad un argento), Finlandia (lo conosciamo bene, è quello dei 49er) e Danimarca.La Germania si piazza solo ottava con 2 medaglie d'argento ed 1 bronzo, un'argento per Argentina (scusate il gioco di parole, i sudamericani si aggiudicano anche 2 bronzi) come pure per Brasile (1 bronzo: Torben Grael) ed Olanda. La Nuova Zelanda ha dovuto accontentarsi di 2 sole medaglie di bronzo mentre una ciascuna ne hanno conquistate per chiudere Ucraina, Norvegia e Svezia.

Arrivederci ad Atene 2004!

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