Il 49er a Sidney 2000 Il racconto dell'esordio olimpico degli skiff |
PagineGialle: gli approfondimenti di Skiffsailing | |
Le origini della vela sportiva e la vela alle Olimpiadi |
Nel 17° secolo le rotte marittime che tenevano in contatto l'Europa con le colonie delle Indie Orientali, dell'Africa e delle Americhe attraversavano tutto il globo come una ragnatela che gli olandesi percorrevano in lungo e in largo con le loro navi mercantili. I pirati rappresentavano una minaccia costante che spingeva gli olandesi stessi a cercare di difendere la loro flotta, nacquero così le jaghtschips. Jaght significa "cacciare" o "inseguire" ed è propprio questo che intendevano gli olandesi quando progettarono dei velieri agili e veloci allo scopo di proteggere la loro flotta mercantile. Le jaghtschips si distinsero per le loro eccellenti gesta contro i pirati ma diventarono anche delle barche veloci e divertenti per andare a vela. Fu così che un'antica forma di trasporto si trasformò in uno sport. La scintilla fu accesa da re Carlo II d'Inghilterra. Quando suo padre Carlo I perse la corona - con la testa attaccata peraltro - durante la rivoluzione di Cromwell nel 1660 il figlio si rifugiò in Olanda. Fu li che si appassiono alle jaghtschips, lo sport più in voga all'epoca tra gli aristocratici olandesi, tanto che decise di riportarne una in Inghilterra al suo ritorno anni dopo. Lo sport prese rapidamente piede in tutto l'impero britannico, il termine olandese jaght venne adattato in yacht ed il resto è storia delle regate. Il primo evento internazionale fu nel 1851 la regata per la Coppa delle Cento Ghinee, su un percorso di 60 miglia tenutasi su un campo attorno all'isola di Wight. Lo sfidante - il New York Yacht Club - si presentò con lo schooner America che vinse e si portò a casa il trofeo. Ma la storia non finì li: il trofeo - ribattezzato Coppa America - venne difeso dagli equipaggi americani per 132 anni prima di passare nelle mani di australiani e attualmente degli neozelandesi. Nel frattempo la vela doveva entrare a far parte degli sport olimpici fin dall'inizio della manifestazione ad Atene nel 1896. O meglio, era previsto che entrasse a farne parte senonchè le pessime condizioni metereologiche non permisero lo svolgersi di nessuna regata nel corso delle prime olimpiadi tanto che l'esordio della vela fu ritardato di quattro anni, fino al 1900. Qui di fianco potete vedere l'imbarcazione svedese Wanda in azione durante i Giochi Olimpici del 1912, in Svezia. Lo sport della vela al tempo era piuttosto diverso da come lo conosciamo oggi, basti pensare che alle olimpiadi del 1908 furono disputate anche gare tra barche a motore, fino a che il Comitato Olimpico non decise di assicurare che le vittorie dipendessero dalle abilità veliche degli equipaggi e non dagli investimenti nelle imbarcazioni. Questa decisione portò all'affermazione delle classi monotipo dove ogni barca è costruita seguendo rigidamente lo stesso progetto. A Sidney 2000 sono state presentate 9 diverse classi monotipo per un totale di 11 medaglie d'oro in palio. Il danese Paul Elvstrom è probabilmente il velista più prestigioso nella storia delle regate olimpiche. Ha vinto 4 medaglie d'oro consecutive dal 1948 al 1960 nella classe Finn ed ancora oggi è uno dei soli due atleti di ogni sport capaci di vincere quattro olimpiadi consecutive nella stessa specialità. Dopo essersi ritirato ritornò alle olimpiadi nel 1984 per piazzarsi quarto nella classe Tornado in equipaggio con la figlia, chiuse la sua carriera olimpica partecipando a 60 anni alle olimpiadi di Seul del 1988. Per la vela le olimpiadi di Sidney 2000 sono state molto importanti per scrollarsi di dosso l'immagine di sport da ricchi fatto di barche ed equipaggiamenti costosi. In realtà almeno sette delle nove classi olimpiche sono rappresentate da derive di piccole dimensioni e tavole a vela. |
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Da un tovagliolo di carta al debutto olimpico |
A Sidney cresce di ora in ora l'attesa di vedere all'opera le nuove imbarcazioni che con i loro enormi spinnaker colorati con le bandiere delle nazioni partecipanti e con l'inebrante velocità promettono di essere gli alfieri di una nuova era nella vela olimpica. Tutto il mondo della vela si augura che i 49er, grazie alla loro spettacolarità - esaltata dalle riprese in diretta da telecamere a bordo - sappiano attirare una nuova schiera di appassionati ad uno sport quale la vela che in tutto il mondo sta sforzandosi di diventare uno spettacolo di massa. "L'unico modo per promuovere questo sport è attraverso regate veloci, combattute e divertenti". E' il pensiero di Santiago Lopez-Vazquez, spagnolo, vincitore del Campionato del Mondo 2000 e tra i più veloci nelle prove disputatesi prima dell'Olimpiade nelle acque di Sidney. "Il 49er è la barca del futuro: veloce, potente, atletica; prevedo un luminoso futuro per questa classe. Quando il grande pubblico si trova faccia a faccia con una regata di Finn che beccheggiano in due nodi di vento non si può facilmente appassionare ma vedersi arrivare una flotta di 49er sotto spi che planano e scuffiano non può non scatenare l'adrenalina". (ndSs: riteniamo che il Finn meriti comunque il massimo rispetto, comunque l'affermazione di Lopez-Vazquez ci sembra piuttosto realistica e - a prescindere dalla validità del 49er - applicabile a tutte le classi di skiff). La leggenda vuole che il 49er, lo skiff che tra pochi giorni farà il suo debutto alle Olimpiadi, sia nato durante una cena tra velisti in discreto stato di ebbrezza. Il velista autraliano Julian Bethwaite ha aspettato questa settimana fin dalla fine degli anni '80 quando, a cena con alcuni amici... ma sentiamo il racconto dalle sue stesse parole. "Durante una
cena etilica tra velisti ad un certo punto presi un tovagliolo di carta e ci disegnai
sopra il 49er. La sfida lanciata dal 49er è generare passione ed entusiasmo per la vela
cambiandone completamente i connotati, vorremmo che le regate non vengano più paragonate
al guardare l'erba crescere, vorremmo che diventino estremamente più eccitanti, vorremo
una nuova era fatta di adrenalina, planate ed incroci mozzafiato. E' successo con l'ultima
America's Cup ed ora vorremmo che succedesse ancora alle olimpiadi di Sidney: vogliamo
rubare le prime pagine all'atletica!". Non possiamo
però concludere senza riconoscere che il progetto del 49er non ha il solo scopo di
divertire il pubblico. Bethwaite ha disegnato un imbarcazione anche per avvicinare una
nuova generazione di giovani velisti: una barca innovativa, veloce e - relativamente -
poco costosa. Nelle prossime
due settimane dunque la flotta dei 49er cercherà in tutti i modi di affermarsi come
classe olimpica e guadagnarsi la conferma tra quattro anni, in Grecia. |
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I pronostici prima di scendere in acqua |
Spetta al 49er, un progetto direttamente discendente dai 18 piedi australiani, segnare l'esordio olimpico degli skiff. L'imbarcazione, scelta come classe olimpica quattro anni prima, è rapidamente diventata popolare in tutto il mondo velico. Il progetto è di Julian Bethwaite, un innovativo velista, progettista e costruttore giocherà in casa essendo proprio di Sidney e che ha pensato uno scafo di 4 metri e 90 (con un bompresso di 2,90m) per un peso di soli 127kg. La superfice velica (randa+fiocco) arriva a 21.7mq ai quali va poi ad aggiungersi un enorme spinnaker asimmetrico. Entrambi i componenti dell'equipaggio sono al trapezio per contrastare l'enorme velatura che, accoppiata alla leggerezza di uno scafo dal design piatto e filante, permette facilmente di planare anche con venti moderati o deboli. Una flotta di 17 imbarcazioni si contenderà il titolo olimpico sulla distanza di 16 regate da tenersi una al giorno nelle acque della baia di Sidney. Una volta segnalato che la classe 49er è open, cioè aperta sia a uomini che a donne che corrono insieme e con la stessa classifica (ci sembra un informazione importante e dovuta anche se nessuna donna è presente a Sidney), andiamo a conoscere meglio gli equipaggi che promettono di recitare un ruolo da protagonisti nelle acque della baia. Non possiamo non partire dai padroni di casa, ovviamente favoriti: l'australiano Chris Nicholson ha vinto consecutivamente i primi tre Campionati del Mondo di 49er e anche se nella quarta edizione che si è tenuta in Messico nel 2000 Nicholson ed il suo prodiere olimpico Daniel Phillips sono finiti solo quinti pare che negli ultimi mesi abbiano ritrovato la migliore forma tanto da andare a vincere (come ospiti) i Campionati Europei. Insomma gli australiani no possono che partire in pole-position: sono grandi campioni e conoscono i campi di regata meglio di chiunque altro. I loro primi sfidanti saranno coloro che gli hanno strappato il Campionati del Mondo 2000: gli spagnoli Santiago Lopez-Vazquez e Javier de la Plaza. Tra gli altri nomi più gettonati ci sono quelli dell'equipaggio danese formato da Michael Hestbaek al timone e Jonatan Persson a prua e quello dei fratelli Francesco e Gabriele Bruni, italiani, vincitori dei test preolimpici tenutisi nel 1999 sugli stessi campi di regata nella baia di Sidney (test ai quali non parteciparono Nicholson e Phillips che si sono qualificati per le Olimpiadi in una combattutissima serie di selezioni australiane che, fitte di proteste, si sono decise solo in sede di corte d'appello sportiva). Tra gli altri pretendenti alla vittoria finale ci saranno sicuramente i fratelli americani Jonathan e Charlie McKee, entrambi già vincitori di medaglie olimpiche in altre classi; i neozelandesi Daniel Slater e Nathan Handley che hanno fatto registrare ottime prestazioni nelle regate del circuito europeo degli ultimi mesi compresa una recente vittoria in Olanda e l'equipaggio tedesco composto dal timoniere Marcus Baur e dal prodiere Philip Barth. In particolare questi ultimi hanno recentemente sconfitto Nicholson e Phillips nella tappa tedesca del 49er Grand Prix di Travelmunde portandosi così al N°1 nella classifica di classe stilata della International Sailing Federation, davanti ai campioni del mondo spagnoli ed agli equipaggi francesi e danesi. |
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La vigilia dell'evento |
Venerdì 15
settembre 2000. Il fuoco acceso nello Stadio Olimpico arriva anche a Rushcutters Bay,
l'insenatura nel cuore di Sidney che ospita il programma della vela. Sabato 16
settembre 2000. In programma le practice races, le regate di prova. Al via vero e proprio
manca solo un giorno: domani alle 12:00 verranno sparati i colpi di cannone su tre campi
di regata: Soling, Tornado e Mistral. Domenica 17
settembre 2000. Le Olimpiadi della vela sono partite ma la prima giornata è vissuta
all'insegna del vento irregolare: assente nel corso della mattinata fino a costringere il
posticipo su tutti i campi di regata della partenza prevista per le 12:00, più disteso nel pomeriggio nei campi interni alla
baia mentre in oceano i Soling hanno avuto molti problemi e sono stati costretti a
rinviare la seconda prova del programma. E domani partono i 49er! |
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Debutto
spettacolare e rinvii a sorpresa |
Lunedì 18
settembre 2000. Nonostante un vento molto leggero e variabile gli skiff hanno finalmente fatto il loro spettacolare
esordio rincorrendosi ed incrociandosi tra le boe nella baia di Sidney. La nuova classe
olimpica ha debuttato ai Giochi Olimpici di Sidney con una folta flotta di spettatori
distribuiti lungo il percorso della regata. Il 49er - le
cui origini sono da far risalire ai leggendari 18 piedi nati proprio qui nella baia di
Sidney - è stata la prima classe a scendere in acqua oggi. Gli equipaggi sono partiti a
mezzogiorno quando sugli altri percorsi di regata le condizioni di vento erano state
ritenute troppo variabili ed avevano portato a rinvii per tutto il pomeriggio. La prima regata
è stata corsa con vento di circa 5 nodi estremamente irregolare, come detto, è stata
appannaggio degli spagnoli che dopo essere stati anche nelle ultime posizioni hanno
recuperato precedendo le imbarcazioni finlandesi ed ucraine. Nella seconda
regata della giornata, con un vento di 7-8 nodi, un magnifico finale dell'equipaggio
tedesco permette loro di precedere i danesi
Michael Hestbaek e Jonatan Aage Persson ed i fratelli americani Jonathan e Charlie McKee.
I giapponesi sono stati al comando per gran parte della regata ma hanno subito la rimonta
degli altri nell'ultimo bordo. Ancora più
deludenti i favoriti autraliani Chris Nicholson e Daniel Philips, in entrambe le regate la
loro tattica di navigare fuori dalla flotta per recuperare posizioni non ha dato
risultati. Gli australiani hanno poi protestato l'equipaggio tedesco per non aver
completato correttamente una penalità nella seconda regata. La giuria
internazionale prenderà in considerazione tutte le proteste nella notte. E proprio nella
notte arriva il colpo di scena! Gli organizzatori sono costretti ad annullare il secondo
giorno di regate perché gli spinnakers sono stati danneggiati da una vernice difettosa
usata per riprodurre le bandiere nazionali; questo ha costretto il comitato a riordinare
nuovi spi - oltre un milione ciascuno - completamente bianchi per tutti gli equipaggi
partecipanti. Le nuove vele arriveranno in tempo per riprendere le regate mercoledì. Le proteste
sono nel frattempo state tutte respinte. |
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Intermezzo |
Martedì 19
settembre 2000. Un'altra giornata inaspettata di sole e vento leggero nella baia di
Sidney, le condizioni sorprendono anche gli australiani. La classe Tornado arriva
addirittura ad annullare entrambe le regate in programma per la completa mancanza di vento
sul proprio campo di regata. |
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I
tedeschi sempre in testa |
Mercoledì 20
settembre 2000. Gli spettacolari 49er tornano in acqua in una giornata estremamente fitta
di impegni con ben undici classi in regata per offrire un caotico e colorato spettacolo
agli spettatori accorsi a Rushutters Bay: la forte coppia tedesca Marcus Baur / Philip
Barth conferma le buone prestazioni anche con vento più forte e mantiene la leadership
nella classifica generale. I tedeschi -
che peraltro occupano la prima posizione anche nel ranking della Federazione
Internazionale - hanno sempre mantenuto la testa della classifica provvisoria per tutta la
giornata grazie ai loro ottimi piazzamenti: rispettivamente quarti e terzi prima di
chiudere una lunga giornata in acqua con un meno lusinghiero (ma scartato) undicesimo
posto. Anche se il
vento da sud-ovest di oggi ha permesso il miglior giorno di regate dall'inizio delle
Olimpiadi gli organizzatori continuano a temere le previsioni che annunciano altre
giornate di vento debole ed instabile: ulteriori rinvii sarebbero deleteri nei confronti
di un programma di regate già estremamente affollato. |
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Sventolano
le bandiere di protesta |
Giovedì 21
settembre 2000. Le tre gare odierne, disputate nonostante un ritardo di oltre un ora nelle
partenze a causa degli ormai soliti venti leggeri ed instabili, hanno visto tre vincitori
diversi con un nuovo equipaggio passato in testa alla classifica provvisoria. Giunti a metà
del programma di regate olimpiche la lotta si fa serratissima con le prime quattro
imbarcazioni concentrate in soli 2 punti (e le prime sette in soli 10 punti). Oggi i
vincitori sono stati, nell'ordine: i tre volte campioni del mondo australiani Nicholson /
Phillips, gli attuali campioni mondiali spagnoli Lopez-Vazquez / de la Plaza ed infine i
fratelli americani John e Charlie McKee, entrambi già vincitori di medaglie nelle passate
Olimpiadi. Nella prima
prova Nicholson e Phillips sono balzati al comando fin dalla partenza ed hanno
magistralmente interpretato i salti di un vento da nord-est tra gli 8 ed i 10 nodi senza
permettere a nessuno di insidiare la loro terza vittoria nella serie di regate disputate
fin qui. Nella seconda
regata invece gli australiani non sono mai riusciti a staccare il resto della flotta ed
una partenza in boa perfetta degli spagnoli ha permesso loro di riportare la vittoria dopo
aver respinto importanti attacchi da parte degli ucraini e dei portoghesi. L'ultima regata della giornata, l'ottava della serie, si è aperta con una strenua lotta tra australiani e spagnoli per guadagnare la partenza in boa con i neozelandesi a cercare di inserirsi tra i due. Nicholson e Phillips si sono procurati una penalità prima della partenza ma hanno spinto Lopez-Vazquez e de la Plaza fuori dalla linea di partenza obbligandoli a ritornare indietro e ripartire. Gli australiani sono tornati in corsa finendo terzi mentre le possibiltà di rimonta degli spagnoli si sono spente con una leggerissima brezza di mare. I fratelli
americani McGee hanno vinto una regata disputata con molta attenzione ed ora - dopo otto
gare ed uno scarto - si trovano in testa alla classifica con 34 punti, alla pari con la
regolarissima coppia finlandese Johansson/Jarvi. Dopo le corse
Bauer e Barth hanno sporto protesta contro l'equipaggio australiano reo a loro giudizio di
averli danneggiati in gara 6 contravvenendo alla regola n°16 - Giusta Rotta: quando una
barca con diritto di precedenza cambia rotta deve lasciare sufficiente spazio di manovra
all'altra barca. I fratelli Bruni crollano al penultimo posto in classifica con un undicesimo, un tredicesimo posto ed una squalifica nell'ultima regata per partenza anticipata. Il tutto assume l'aspetto di una beffa se si pensa che gli attuali capoclassifica, i finlandesi Johannson/Jarvi non avevano mai preceduto gli italiani in nessuna regata disputata negli ultimi due anni. |
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Quattro
vincitori per quattro regate |
Venerdì 22
settembre 2000. Chirs Nicholson e Daniel Phillips (Australia), Rodion Luka e Georgiy
Leonchuk (Ucraina), Jonathan e Charlie McKee (Stati Uniti) e Santiago Lopez-Vazquez con
Javier de la Plaza (Spagna) oggi hanno vinto una regata. Le condizioni
nella baia di Sidney sono migliorate con una brezza di mare sugli otto nodi costanti per
tutto il pomeriggio. Le imbarcazioni della flotta si sono date battaglia su ogni bordo e
la giornata ha prodotto risultati molto diversi. Alla partenza
di Gara 9 l'equipaggio giapponese Nakamura/Sasaky era rimasto nettamente staccato dal
resto della flotta. Una magnifica mossa tattica degli australiani Nicholson/Phillips nel
secondo bordo di lasco ha permesso agli australiani di risalire dal terzo al primo posto e
da li controllare la flotta fino al traguardo. In Gara 10 i
neozelandesi Daniel Slater e Nathan Handley sono partiti bene ma Luka e Leonchuk si sono
presto portati al comando. La flotta si è divisa in due tronconi ad inseguire le laylines
alle estremità del campo di regata con i teseschi Baur/Barth in mezzo al gruppo e gli
spagnoli Lopez/DeLaPlaza successivamente squalificati per partenza anticipata. L'undicesima regata della serie è stata appannaggio dei fratelli McKee che l'hanno dominata dall'inizio alla fine dopo aver messo dietro gli australiani in partenza. Gara 12 è
andata ai campioni del mondo Vazquez/DeLaPlaza che hanno preceduto i finlandesi
Johanson/Jarvi per soli sette secondi. Dopo 11 delle
16 regate in programma i fratelli McKee e Johanson/Jarvi restano al comando della
classifica generale con 39 punti. |
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Tempo
di medaglie |
A quattro gare
dalla fine sono ancora sei gli equipaggi che si possono disputare le tre medaglie: dopo
aver scartato i due peggiori risultati i fratelli McKee (Stati Uniti) e
Johannson/Jarvi
(Finlandia) guidano appaiati la classifica con 39 punti, 8 meno degli inglesi
Barker/Hiscocks che sono a quota 47. Lopez-Vazquez/DeLaPlaza (Spagna) hanno accumulato 53
punti mentre gli australiani Nicholson/Phillips sono solo sesti con 57 punti nonostante
abbiano vinto ben quattro regate fino ad oggi. Il week-end
sarà decisivo per l'assegnazione delle medaglie per la classe 49er. Sabato 23 settembre
2000 si disputano altre tre regate per arrivare a quota 15, l'ultima regata - il ricupero
di quella annullata nella seconda giornata - verrà disputata il prossimo lunedì, dopo
una domenica di riposo. Le previsioni
confermano la leggera brezza di mare del giorno precedente. Nella prima
regata della giornata l'equipaggio danese Michael Hestbaek e Jonathan Aage Persson e gli
svedesi John Harrysson e Patrik Sandstroem sono stati subito squalificati per partenza
anticipata ma hanno continuato a regatare con i danesi che - fuori gara - hanno tagliato
il traguardo per primi. La vittoria effettiva è andata agli spagnoli con al timone
Lopez-Vazquez, Slater ed Handley hanno assicurato un secondo posto alla Nuova Zelanda
precendendo i finlandesi Johanson/Jarvi che hanno guadagnato un importante terzo posto. Gara 14 ha
invece visto gli stessi finlandesi prendere la testa poco dopo la partenza in un vento che
rinforzava sugli 8-10 nodi. Johanson/Jarvi hanno aumentato il loro vantaggio su ogni bordo
in una regata veramente da manuale che li ha portati al traguardo con oltre un minuto di
vantaggio sui danesi, finiti secondi, e sui redivivi tedeschi baur/Barth, guinti al terzo
posto. L'ultima regata è andata agli inglesi Barker/Hiscocks che l'hanno spuntata di un soffio sulla coppia finlandese nella regata più incerta di tutta la serie. Con un primo,
un secondo ed un terzo posto nella giornata i finlandesi Thomas Johanson e Jyrki Jarvi si
sono guadagnati 45 punti assicurandosi così il primo oro olimpico nella storia del 49er
(che, per inciso, corrisponde anche al primo oro per la loro nazione dopo 20 anni). |
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Secondo intermezzo |
Domenica 24
settembre 2000. Meritato riposo per i 49er nella giornata dell'oro italiano di Alessandra
Sensini nel Mistral Femminile (windsurf) e degli austriaci Hagara/Steinacher (che peraltro
se lo erano conquistati ieri con una giornata di anticipo) nel Tornado (catamarani). |
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Gli inglesi battono gli americani nella corsa all'argento |
Lunedì 25
settembre 2000. L'ottavo giorno di regate è nuvoloso e con vento medio-leggero. Il
programma olimpico comincia subito con la regata finale della classe 49er nel corso della
quale gli inglesi respingeranno l'ultimo assalto americano alla medaglia d'argento. Con l'oro ormai
appannaggio dei finlandesi Johanson/Jarvi che nelle regate del sabato precedente avevano
guadagnato un vantaggio incolmabile la regata finale vede gli inglesi partire da un
vantaggio di 6 punti in classifica rispetto agli americani. I fratelli
americani Jonathan e Charlie McKee, veterani olimpici, hanno una partenza molto aggressiva
ben sapendo che devono precedere gli inglesi di almeno sei posizioni per sorpassarli in
classifica generale. Ma i giovani Barker ed Hiscocks tengono duro regatando con grande
intelligenza e concentrazione e marcando stretti americani e spagnoli in una regata molto
tattica, sotto un cielo grigio e nuvoloso. Lopez-Vazquez e
de la Plaza riprendono subito il comando della corsa prima di cederlo ancora ai McKee
quando questi decidono di spingersi oltre i margini del campo di regata per prendere un
salto di vento che vale la prima posizione. Gli americani mantengono il loro vantaggio
fino all'arrivo ma capiscono che devono accontentarsi del bronzo quando vedono gli inglesi
Barker/Hiscoks tagliare il traguardo in terza posizione dietro gli spagnoli. L'equipaggio
inglese conquista così un argento sorprendente dato che prima delle Olimpiadi il loro
miglior risultato era stato un decimo posto ai Campionati del Mondo disputatisi in Messico
nel marzo scorso. Per gli americani invece è la seconda medaglia olimpica: Jonathan aveva
vinto a Los Angeles nell'84 l'oro nella classe Flying Dutchman mentre Charlie si era
assicurato un bronzo nel 470 a Seul, quattro anni dopo. Gli Italiani, i
fratelli palermitani Francesco e Gabriele Bruni chiudono all'undicesimo posto un'Olimpiade
assolutamente deludente: tutti li aspettavano e loro avevano dimostrato durante tutto
l'anno di avere le capacità per puntare quantomeno ad un posto sul podio. |
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Un bilancio |
I 49er chiudono
la loro prima apparizione olimpica all'inizio della seconda settimana del programma
velistico. Le sorprese
maggiori sono comunque arrivate dall'esito sportivo della serie di regate con l'oro ai
poco conosciuti finlandesi Johanson/Jarvi (una sola regata vinta ma ben cinque secondi
posti, oltre a due terzi e due quarti) che hanno trionfato davanti agli inglesi
Barker/Hiscocks ed ai fratelli McKee per gli Stati Uniti. Oltre agli
australiani hanno deluso anche i campioni del mondo spagnoli giunti solo quarti, i
neozelandesi si sono dovuti accontentare dell'ottavo posto precedendo gli altrettanto
deludenti danesi. Ma la palma di maggiore delusione se la dispuntano i fratelli Bruni per
l'Italia - giunti undicesimi nonostante siano rimasti per tutto l'anno tra i primi tre nel
ranking di classe - ed i francesi Deruelle-Gasparini che hanno concluso con un
insignificante quattrodicesimo posto su diciassette equipaggi in gara. |
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Risultati finali |
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MEDAGLIA D'ORO FINLANDIA Thomas Johanson / Jyrki Jarvi |
MEDAGLIA D'ARGENTO GRAN BRETAGNA Clive Barker / Simon Hiscocks |
MEDAGLIA DI BRONZO STATI UNITI Jonathan McKee / Charlie McKee |
UNDICESIMO POSTO ITALIA Francesco Bruni / Gabriele Bruni |
VINCITORE DELLA REGATA |
Punti Netti (2 scarti) |
55 |
60 |
64 |
134 |
|
Punti Totali |
80 |
83 |
91 |
168 |
|
Gara 1 |
2 |
(13) |
6 |
10 |
Lopez/delaPlaza (ESP) |
Gara 2 |
7 |
5 |
3 |
12 |
Baur/Barth (GER) |
Gara 3 |
2 |
6 |
5 |
9 |
Nicholson/Phillips (AUS) |
Gara 4 |
(12) |
(10) |
1 |
11 |
McKee/McKee (USA) |
Gara 5 |
3 |
6 |
5 |
13 |
Nicholson/Phillips (AUS) |
Gara 6 |
4 |
2 |
(14) |
11 |
Nicholson/Phillips (AUS) |
Gara 7 |
10 |
4 |
(13) |
(16) |
Lop-Vaz/dlPlaza (ESP) |
Gara 8 |
6 |
2 |
1 |
(18) |
McKee/McKee (USA) |
Gara 9 |
2 |
9 |
3 |
5 |
Nicholson/Phillips (AUS) |
Gara 10 |
4 |
5 |
3 |
7 |
Luka/Leonchiuk (UKR) |
Gara 11 |
7 |
4 |
1 |
9 |
McKee/McKee (USA) |
Gara 12 |
2 |
4 |
11 |
7 |
Lop-Vaz/dlPlaza (ESP) |
Gara 13 |
3 |
5 |
7 |
11 |
Lop-Vaz/dlPlaza (ESP) |
Gara 14 |
1 |
4 |
6 |
8 |
Johanson/Jarvi (FIN) |
Gara 15 |
2 |
1 |
11 |
16 |
Barker/Hiscocks (GBR) |
Gara 16 |
(13) |
3 |
1 |
5 |
McKee/McKee (USA) |
La seconda settimana ed i risultati delle altre classi |
Ad inizio
settimana subito vela italiana in festa per la medaglia d'oro conquistata da Alessandra
Sensini nel Mistral Femminile. In campo maschile la vittoria andrà all'austriaco Sieber,
austriaco anche l'oro di Hagara/Steinacher che riportano una netta vittoria tra i
catamarani Tornado. Dopo le regate
sotto la pioggia battente ed il vento rafficato fino a 18 nodi del martedì il giorno
succcessivo torna il sole ma cala il vento tanto che le regate previste per la giornata di
mercoledì 27 vengono tutte rinviate. Anche giovedì 28 si rivela una giornata con
condizioni difficili ma gli organizzatori riescono a far partire numerosi finali. Gli
australiani conquistano due ori nella stessa giornata e nella stessa classe:
Armstrong/Stowell si aggiudicano il 470 femminile, King/Turnbull le imitano nella versione
maschile. In entrambi i casi argento agli Stati Uniti. Venerdì 29
settembre 2000 nella classe Laser non manca l'annunciato duello finale che si risolverà a
vantaggio dell'inglese Ainslie sul brasiliano Scheidt che si scambiano le posizioni
rispetto ad Atlanta 96. Buono il nono posto dell'italiano Diego Negri, ligure che si
trasformerà poi in ottavo in seguito a squalifiche comminate dalla giuria. L'ultima
giornata della vela Olimpica a Sidney è sabato 30 settembre 2000. Per l'Italia è il
giorno dell'argento di Luca Devoti nella classe Finn (oro al 22enne inglese Percy) Due
medaglie d'oro di Barcellona si ripetono in Australia: sono il danese Bank (con Blakskjaer
e Jacobsen) nei match race finali della classe Soling e gli americani Reynolds/Liljedhal
che precedono l'inglese Walker ed il brasiliano Grael nella Star. Infine oro per l'inglese
Shirley Robertson nella classe Europa (femminile). Le 33 medaglie
delle 11 classi veliche sono state distribuite a 15 nazioni con la Gran Bretagna che ha
fatto segnare le migliori prestazoni aggiudicandosi ben 3 ori e 2 argenti. I padroni di
casa australiani hanno vinto 2 ori, 1 argento ed 1 bronzo mentre l'Austria si è affermata
come terza forza velica assicurandosi 2 medaglie d'oro. Un po'
deludente l'unico oro degli USA (con 2 argenti ed un bronzo), una vittoria anche per
Italia (che lo ha accompagnato ad un argento), Finlandia (lo conosciamo bene, è quello
dei 49er) e Danimarca.La Germania si piazza solo ottava con 2 medaglie d'argento ed 1
bronzo, un'argento per Argentina (scusate il gioco di parole, i sudamericani si
aggiudicano anche 2 bronzi) come pure per Brasile (1 bronzo: Torben Grael) ed Olanda. La
Nuova Zelanda ha dovuto accontentarsi di 2 sole medaglie di bronzo mentre una ciascuna ne
hanno conquistate per chiudere Ucraina, Norvegia e Svezia. Arrivederci ad Atene 2004! |
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