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PER FRA CAPPELLETTI (DAL MANZANARRE AL RENO) di MARIO G. (13/09/2020 12:30:10)

Ora che col mio Piviere 6,60 RANDAGIO  sono di stanza a Portorosa in Sicilia, e lì mi tratterrò almeno un paio d'anni, mi si prospetta dinanzi l'impresa di traversare, prima o poi, il braccio di mare che separa le coste siciliane dalla Sardegna. E allora il pensiero va naturalmente  al grande caro amico comune che è FRANCESCO CAPPELLETTI il quale lo attraversò, risulta agli atti, col suo Piviere 6,14  "SALSEDINE" credo quattordicenne.ORA. io che di anni ne ho 5 volte tanti, mi (e gli) chiedo: COME FACISTI??
Sono circa 140 miglia e alla media di 5 nodi  ci vogliono almeno una trentina di ore.
FRANCESCO! Eri da solo o in compagnia?
Come si naviga in notturna col Piviere?
Quali accortezze occorre prendere? 
DACCI QUALCHE UTILE CONSIGLIO. GRAZIE


Buon Vento a tutti
di francesco (02/10/2020 00:05:40) forleonte@gmail.com

di francesco (02/10/2020 00:06:13) forleonte@gmail.com

Mario!Leggo solo adesso.


Beh, prima di tutto nego categoricamente di avere fatto una sciocchezza simile!
;-)
Detto ciò qualche consiglio lo posso estrapolare dalle mie passate esperienze:


Una simile distanza si può percorrerla nelle mezza stagione, diciamo inizio maggio, in circa 33ore. La strategia che sceglierei è quella di abbandonarsi alla corrente dal porticciolo di Marettimo in un giorno di calma pressocchè piatta con la promessa di uno scirocco, diciamo per la sera stessa, che lì, lo scirocco quando ci si mette poi resta per un bel po', stabile e gagliardo. Quando il venticello inizia a palesarsi per via delle prime bavette da Sud metterei una vela grande (possibilemnte uno spi), oppure tangonerei il genoa. Lo scirocco si manterrebbe stabile, sul giardinetto di sinistra per tutto il tragitto e tutto ciò che si dovrebbe fare è adattare la quantità di tela alla sua forza gradatamente crescente. La notte, prendendosi una buona stella (e considerandone la declinazione verso Ovest, comunque lenta) si terrebbe la prora su Capo Carbonara e dopo l'alba verrebbe la parte più muscolosa dell'attraversamento, con vento sui 15 nodi e onda un pelo formata per via del fetch, a questo punto piuttosto ampio. Ma si dovrebbe solo procedere dritti e con il vento sempre lì e probabilmente alla fine del secondo giorno si arriverebbe al traverso dell'isolotto dei Cavoli e probabilmente essendo la prima volta che si naviga in quelle acque verrebbe da passarvi fuori anche se poi scopriresti che dentro, fra l'isolotto e Capo Carbonara, ci può passare una nave. A quel punto le miglia sul groppone sarebbero già un bel po' e visto che la notte è imminente converrebbe fare una stramba in sicurezza ed infilarsi nella baietta di Villasimius per una notte tranquilla!
di francesco (02/10/2020 00:37:53) forleonte@gmail.com

Ah, la logistica, dimenticavo...due amici (una coppia) oltre me di cui solo uno dei due era abile alla timonata. Raccomando il numero minimo di tre per spartirsi la barra, in due è un lavoraccio. Tutto ciò su Salsedine, dove di piloti elettrici non ve n'era neanche l'ombra. Se c' è invece disponibile un piccolo timone a barra beh, è tutto più semplice.


--Autogonfiabile (zattera, prestata per l'occorrenza, avevo sempre ovviamente fatto senza)
--Vhf potenziato con antenna in testa (con l'aiuto dell'amico pivierista Fulvio con il quale, a Marsala disalberammo per l'abbisogna)
--Benzina per circa metà delle miglia previste


Barca davvero a posto (l'inverno prima avevo addirittura contropiastrato le lande del paterazzo e a quel punto Salsedine era veramente in stato di grazia)
TRASFERIMENTO di MARIO (02/10/2020 10:17:28) v.maryone@libero.it

TRASFERIMENTO PIVIERE SECONDO MARIO....dalle vigbette disegnate su NAIMA...



TRASFERIMENTO di MARIO (02/10/2020 10:24:36) v.maryone@libero.it

O.PPSS.. vignette...non vigbette...A PROPOSITO ...sarebbe interessante rivederle.. ERANO SULLA TECNICA DI NAIMA...


Insuperabile !!! di Mario G. (03/10/2020 07:27:58)

B E L L I S S I M A !!!!

Grazie Maryone


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