Pregi e difetti del Piviere

Premessa

 

La grande diffusione che il Piviere ha tra i diportisti italiani, è stata determinata dagli indubbi pregi (e, credo, dai limitati difetti), che questa barca ha sempre dimostrato di possedere, rispetto ad altre barche anche di grandezza superiore.

Ma volendo sintetizzare, quali sono questi pregi e, a fronte di questi, quali i difetti?

Le considerazioni che seguono sono riferite in particolare al Piviere 660, che, più attuale del precedente 614, possiede già le caratteristiche di un moderno piccolo yatch per il diporto. Tuttavia anche per il più "antico" ma sempre valido 614 si possono dire cose analoghe, annoverando semmai qualche vantaggio in più della versione recente (come ad esempio la deriva pivotante).

I pregi

Per i suoi ridotti costi il Piviere è certamente, se non l'unica, la prima barca candidata ad essere valutata per un eventuale acquisto dal neo-armatore. Infatti il fattore economico, specialmente all'inizio di un avventura di cui si possono ignorare gli sviluppi, ha la sua rilevanza nella decisione.

Quando non si è sicuri del proprio futuro da armatori/diportisti, un investimento limitato o ridotto può garantire da un eventuale ripensamento; altrettanto avviene quando le condizioni economiche future potrebbero essere differenti da quelle iniziali.

Il Piviere, in questo aspetto, è forse imbattibile: ridottissimi sono i costi cosiddetti "impulsivi", quando cioè si compra la prima volta la barca, ed altrettanto quelli "continuativi" per la manutenzione e gestione annuale della stessa.

Se è vero che, per quanto riguarda i costi di rimessaggio/ormeggio, spesso non ci sono differenze apprezzabili tra una barca di sei metri ed un'altra di sette o otto metri, è altrettanto vero che tali differenze si apprezzano sulla manutenzione ordinaria: dal rinnovo equipaggiamenti, al rifacimento della carena etc... Per convincersi di questo basta provare a sfogliare qualche catalogo di accessori nautici e paragonare, a parità di equipaggiamento, le diverse grandezze di questi in funzione delle barche su cui verranno installati.

Altro pregio del Piviere è la sua elevata rivendibilità, ovviamente a patto di non sovrastimare troppo il prezzo di vendita: in una piccola statistica personale, avendo seguito per un breve periodo il mercato, ho potuto constatare che su sei annunci individuati nell'arco di due mesi, tre erano stati venduti contestualmente alla pubblicazione dell'annuncio stesso.

A fronte di costi cosi' iniziali ridotti e di una buona rivendibilità, questa barca non offre niente di meno, in termini velici, di divertimento e di esperienza, di una barca di dimensioni maggiori, risultando, per questo, un'ottima "palestra".

Il Piviere infatti presenta tutte le manovre che troviamo su yatch di grandezza maggiore e ben più blasonati: armamento in testa d'albero, randa terzarolabile, fiocchi via via decrescenti, spinnaker, etc… con qualche "chicca" da veri intenditori, come, ad esempio, il gavone di prua per l'ancora.

Inoltre il Piviere ha degli spazi vivibili all'aperto degni di essere paragonati a barche di maggior dimensioni: un grande pozzetto accogliente, adatto ai nostri mari, una bella zona prendisole sulla coperta a prua, a tutto beneficio degli amanti dell'abbronzatura totale.

Dal punto di vista nautico, tutti gli armatori di questa barca sono concordi nell'affermare la sua robustezza e l'ottima tenuta del mare. Per essere una barca concettualmente nata trent'anni fa, essa presenta delle linee d'acqua molto piene e rotonde, in linea con gli attuali progetti dei modernissimi yatchs da diporto. Anche le sue presunte scarse doti "boliniere" sono smentite da tutti i proprietari.

Altro grosso vantaggio è la sua capacità di perdonare gli errori e di consentire qualche "strappo" alle regole: per es. quando c'è da prendere una mano di terzaroli permette di "aspettare" più di altre barche (qualcuno dirà che questo non è un pregio..)

Le soluzioni tecniche adottate sono semplici, robuste ed affidabili, inoltre il cantiere che l'ha prodotta, la CBS Nautica di Fiumicino, ha sempre lavorato molto bene la vetroresina, a garanzia di eventuali problemi di "tenuta" negli anni.

Le doti "didattiche" del Piviere sono confermate dal fatto che molte scuole di vela l'hanno adottata come barca scuola; la qual cosa suggerisce una considerazione: per molti futuri armatori/diportisti il vero problema non è quello di trovare una barca che soddisfi ai propri personali gusti, ma di cercare di avvicinare la famiglia alla vela, allo scopo di condividere con essa la propria passione: il Piviere per le sue qualità, indubbiamente insieme a tante altre barche, permette a mogli e a figli di imparare in tutta sicurezza ad andare a vela.

I difetti

Ma dopo tanti elogi, ritornando alla domanda iniziale, quali sono allora i difetti?

Come tutte le barche al di sotto una certa lunghezza al galleggiamento la velocità media di crociera non supera i 4, massimo 5, nodi; si consideri però che ciò rappresenta uno svantaggio su percorsi di diverse miglia, non certo per brevi navigazioni costiere o piccolo cabotaggio.

L'abitabilità interna è buona per una coppia di adulti, al limite con piccola prole, un po' stretta quando gli adulti diventano più di due. Pertanto la crociera medio lunga risulterà alquanto disagiata.

Le ultime due considerazioni ci spingono a ritenere il Piviere poco adatto alla pura crociera, anche se una simile affermazione può essere più o meno vera in dipendenza della composizione e delle caratteristiche dell'equipaggio: come già detto una coppia di adulti con spirito campeggiatore può trovare in questa barca tutto ciò di cui sente il bisogno.

In ultimo occorre dire che, per qualcuno, un grosso difetto è la sua "bruttezza": molti hanno sempre ritenuto il Piviere "un brutto anatroccolo"; qui entriamo ovviamente nel soggettivo: personalmente mi annovero fra quelli a cui il Piviere piace moltissimo!!!

Buon Vento!

L..P.

Maggio '99