1° Comunicato

Mercoledi 9 giugno 1999, prima tappa:
Bou Lanouar / Hadeipt Echerkisse di 120 km, a 350 km a N di Nouakchott

CALDO E VENTO OSTACOLANO LA PRIMA TAPPA.
Ha preso il via stamane, poco dopo le ore 13 locali, la prima tappa della gara con veicoli a vela nel deserto della Mauritania, una competizione dura che prevede un tracciato di 800 chilometri da percorrere in otto giorni.
Quattordici i concorrenti al nastro di partenza, divisi in tre categorie: nove sui "buggy kite", i cosiddetti carri a vela: quattro sui "cerf volant", triciclo a vela; uno sul "speed sail", windsurf a ruote.
Ieri sera, dopo undici ore di trasferimento, la comitiva dei partecipanti alla Transat, piloti, giornalisti e locali mauritani, (circa ottanta persone), ha bivaccato sotto enormi tende beduine da campo, con ancora negli occhi le ore trascorse sulle piste e sulla battigia del mare, nelle pause concesse dalla bassa marea, in mezzo a una natura incontaminata e desolante, tra fenicotteri rosa, pellicani, aironi, condor, sciacalli e, naturalmente, dromedari allo stato brado. Molti piloti hanno sofferto la temperatura elevata e i cambi di vento stentando a trovare il ritmo giusto per arrivare ai punti intermedi stabiliti. Soltanto Jannic Hugues e la moglie, che partecipano su un carro a vela biposto, sono riusciti ad arrivare in tempo al traguardo, verso sera, dopo avere impiegato circa sette ore per percorrere 120 chilometri.
L'estrema durezza della competizione, sotto il sole cocente e con temperature superiori ai 45 gradi, ha trovato conferma nella selezione operata e nei numerosi incidenti, anche se nessuno grave, occorsi ai partecipanti. In questa zona "'l'aliseo", il caratteristico vento di N-E, in genere soffia senza incontrare ostacoli a 15-25 nodi ma ieri proprio un cambio di direzione dopo la partenza ha condizionato la competizione rendendo il percorso, con le quattro boe intermedie prima dell'arrivo, molto difficile, in quanto il vento non ha consentito di scegliere il terreno piu' piatto. I piloti hanno dovuto misurarsi con le dune, oltre che con la temperatura elevata che ha reso il terreno molle. Un incidente ha rallentato la corsa dell'italiano Simone Bianchetti, il navigatore oceanico che per la prima volta si e' cimentato con la traversata desertica. Nel superare una duna a 90 chilometri l'ora, Bianchetti ha finito per compiere, col suo "Tin.it. Desert Fox", un salto nel vuoto che lo ha scaraventato fuori dall'abitacolo. Solo qualche escoriazione per lui mentre i danni maggiori hanno riguardato il mezzo: si e' rotto l'asse della giunzione della ruota ma grazie alla segnalazione di un altro concorrente ha potuto essere recuperato dal servizio di assistenza. Anche altri concorrenti hanno dovuto essere soccorsi, a conferma della durezza della gara e della difficile adattabilita' dei mezzi e delle persone alla vita nel deserto in condizioni cosi' estreme. I medici hanno dovuto intervenire in alcune occasioni per colpi di sole o malori come nel caso di Pascal Malcoste (F10), vincitore della precedente edizione della Transat, che ha interrotto la gara dopo pochi chilometri rovinando sul suo surf per mancanza di forze.