OSTAR: L'ITALIA C'È, ECCOME!
di Carla Anselmi

Ostar: un nome che richiama alla mente personaggi famosi, imprese da storia della vela, navigazioni lunghissime in condizioni proibitive. Eppure la Ostar, o meglio la Europe One Star, resiste ancora e ancora in questi nuovi tempi di vela oceanica da professionisti, di kevlar e carbonio, di elettronica, di comunicazione, esercita un fascino difficile da descrivere.
La Europe One Star é la più famosa regata transoceanica in solitario, quella che tutti i navigatori famosi hanno corso almeno una volta e quella che riesce a riunire il più alto numero di velisti solitari nel mondo.
L'edizione 1996 é la nona, la regata infatti nasce nel 1960 e si corre ogni quattro anni, e vedrà oltre settanta barche il 16 giugno nel Plymouth Sound per la partenza. Sulla carta la lotta per la vittoria pare sarà un gioco per pochi, visto il predominio tecnico e finanziario dei multiscafi francesi.

A contendersi il primo posto assoluto saranno probabilmente Laurent Bourgnon con Primagaz, Paul Vatine su Region Haute Normandie e Loïck Peyron su Fujicolor. Alle loro spalle la lotta fra i monoscafi non sarà però meno dura.
C'é Yves Parlier, detto "l'extraterrestre" e già vincitore dell'edizione 1992, sul nuovo progetto Finot Aquitaine Innovation e c'é Gerry Roufs su un altro Finot, Groupe LG 2. Tuttavia, alcuni scommettono che i due non avranno una vita poi così facile, a rendergliela più difficile ci proveranno Eric Dumont, che ha acquistato la barca vincitrice del Vendée Globe Bagages Superieurs e l'ha ribattezzata semplicemente Globe, il "duro gallese" Alan Wynne Thomas (uno tra i più simpatici nella cerchia dei navigatori solitari) che ha rilevato la barca di Jean Luc Van Den Heede e il nostro Vittorio Malingri.
Vittorio si ripresenta quest'anno con il suo 60 piedi, che per la Ostar correrà con il nome Anicaflash e con un bagaglio di esperienza che molti gli invidiano. Nei mesi precedenti la partenza Vittorio ha alleggerito molto la barca, ha montato una nuova chiglia, ha allungato il boma e si presenterà a Plymouth con nuove vele e con molta grinta.

Nella classe 2 il favorito pare proprio essere Giovanni Soldini che possiede un mezzo che ha già dato prova di prestazioni notevoli ma che é ulteriormente stato messo a punto grazie a un nuovo albero in carbonio e a un nuovo gioco di vele completo della Ullman Sails.
Delle capacità veliche e psicologiche di Giovanni molto é già stato scritto e detto, sicuramente fra suoi obiettivi in questa Europe One Star non solo la vittoria di classe ma un piazzamento di valore assoluto.
Il suo avversario più pericoloso sarà, con forte probabilità, l'inglese Pete Goss che si presenterà a Plymouth con un cinquanta piedi nuovo fiammante. Da tenere d'occhio anche il tedesco Wolfgang Quix che ha già preso parte ad altre due edizioni e il bretone Loïc Blanken già vincitore di una Mini Transat e unico a partire con un ketch. Purtroppo (al momento di andare in stampa n.d.r.) l'altro italiano Mauro Piani sta combattendo una corsa contro il tempo per poter mettere in acqua e svolgere messa a punto e qualificazioni obbligatorie del suo nuovo progetto Bruce Farr.

Altra classe (la terza) e altro italiano. È Simone Bianchetti, che dopo l'esperienza sicuramente positiva dell'ultima Mini Transat torna a correre su una barca più grande. Il suo Town of Cervia, infatti, altro non é che il 45 piedi di Cino Ricci a cui sono state apportate le modifiche opportune per renderlo "oceanico". Se saprà controllare il suo carattere un po' "esuberante" Simone potrà certamente fare bene nella sua prima Ostar.

La quarta classe non vede invece nessun italiano alla partenza ed é forse la classe per cui é più difficile stilare un pronostico, anche perché molto numerosa. Da citare per la simpatia il sudafricano naturalizzato irlandese Neal Petersen che ha preso parte anche all'ultima edizione del BOC Challenge, concludendo però la sua prova al termine della prima tappa.

Nella quinta classe, invece, fra i monoscafi la simpatica signora inglese Mary Falk, con una barca studiata appositamente per lei dal progettista Bill Pocock cercherà di ripetere il brillante risultato dell'edizione 1992. Due gli italiani in questa classe, Pietro Fresi su l'Olandese Volante e Franco Malingri, uno dei personaggi più carismatici e più esperti nel mondo della vela oceanica italiana.
Alla sua terza Ostar Franco partecipa con un suo progetto da tutti considerato "molto originale". Si tratta di un trimarano sul cui scafo centrale é stata montata una sorta di navicella abitabile di soli quattro metri di lunghezza e di poco più di un metro di diametro.

Ma é nella sesta classe (fino a trenta piedi) che gli italiani saranno più numerosi, a conferma del fatto che la vela in solitario o in equipaggio ridotto in Italia sta attraversando un periodo di grande partecipazione, con un progressivo allargamento della base. È positivo vedere che, anche se lontani dai budget milionari e dalla vela a tempo pieno, esistono un certo numero di velisti italiani che riescono a varcare i confini del Mare Nostrum. Tutti e tre gli italiani presenti correranno su barche derivate dal medesimo progetto di 30 piedi Open dei francesi Bouvet e Petit. Sono il salernitano Gianfranco Tortolani su Città di Salerno, Franco Manzoli, che si era classificato terzo nell'edizione 1992 a bordo del Moana '27 Alberobello By Velscaf, e che corre quest'anno su Golfo Tigullio e l'ingegnere milanese Fabrizio Tellarini su Megaptera. A contrastare i piccoli ma agguerritissimi "Italians" ci saranno il vincitore dell'ultima edizione, il belga Michel Kleinjans e l'americano Dave Scully, che ha partecipato al BOC a bordo di Coyote.

Sarà perché é la più classica delle traversate, sarà perché parte dal Plymouth e arriva a Newport due centri della vela mondiale, sarà perché é una regata di bolina, sarà perché l'hanno fatta Sir Francis Chicester, Eric Tabarly, Jean Yves Terlain, Florence Arthaud, Titouan Lamazou, Marc Pajot, Robin Knox Johnston, Mike Birch, Philippe Poupon, Cristophe Auguin ..., sarà perché ci sono otto italiani ma certo questa Ostar non perde mai il suo fascino.

La Europe One Star, organizzata dal Royal Western Yacht Club of England, partirà da Plymouth in Inghilterra domenica 16 giugno. I concorrenti dovranno navigare per oltre 3.000 miglia per raggiungere il mitico arrivo di Brenton Reef Tower, poco distante da Newport nel Rhode Island, una delle capitali della vela statunitense.
Gli iscritti alla Europe One Star 1996 sono 72, suddivisi in sei classi a seconda della lunghezza espressa in piedi.
Otto gli italiani che partecipano alla nona edizione della regata, di cui quattro alla prima esperienza.

Per gentile concessione di

OSTAR 1996 - pagina iniziale
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