VELA AURICA & piccole barche classiche


Pierluigi Zolesio mi ha inviato storia e foto della sua fantastica Gypka. Edito tutto con vero piacere, anche perchè la storia di questa barca (come del resto quella di Fraulina) dimostra come non sia poi tanto difficile ricavareuna bellissima barca a vela partendo da un'anziana barca tradizionale a motore. Una piccola notazione tecnica: l'armo della barca di Pierlugi non prevede il boma. Si tratta di una squisita citazione classica. Infatti le barche antiche non ne facevano uso perchè in molti casi il boma, in realtà, serve quasi a nulla. La rinunzia la boma consente di imbrogliare la randa sull'albero (come si intuisce dall'ultima foto in basso a sinistra), come facevano i vecchi pescatori, anzichè di issarla e ammainarla, semplificando in molti casi le manovre.


LA STORIA DI GYPKA
(di Pierluigi Zolesio)

Gypka (il nome è l'acronimo delle iniziali mie e dei miei fratelli) viene varata a Carloforte il 18/12/1971 presso il cantiere di Giovannino Biggio. Č un canotto, voluto da mio padre come barca per uscite familiari e per andare a pescare nel golfo di Palmas. Aveva scelto il tipo di scafo in sintonia con la tradizione marinara Carlofortina che individua nel canotto la barca da diporto e nel gozzo, di cui ne esistono diverse tipologie, la barca da lavoro. Č sempre stata una motobarca, con volumi pieni e poco stellata, caratteristica che le conferiva buona stabilità anche con mare.

Per trent'anni ha avuto il suo ormeggio nel “canale delle saline” di Porto Pino, sino al 2001, quando è stata rilevata da me, considerato che mio padre le poteva dedicare sempre meno tempo ed energie. Trasferita a Cagliari, presso il cantiere Savona, ha conservato il fasciame e la coperta originali ed è stata armata a vela con armo aurico. Č stata aggiunta una zavorra di circa 250 Kg. L'applicazione di una controchiglia, passata dagli originali 12 cm agli attuali 20 cm, ha migliorato le sue prestazioni veliche, avendone ridotto lo scarroccio nelle andature strette.

Il progetto dell'armo, firmato da Giuseppe Damele di Carloforte, è risultato perfettamente riuscito, rispondendo alla mia richiesta di massima efficacia pur con superficie velica non eccessiva. La barca è fisiologicamente orziera, preferendo la bolina larga ed il traverso. L'armo semplice senza boma, con la scotta della randa rinviata all'archetto, consente il governo anche in solitario.
Dati tecnici: l.f.t.: m 6,12 l. g.: m 5,65 Baglio max: m 2,12 Immersione: m 0,50 ca dislocamento: ton 1,2 ca.

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