|
Approfondimenti
(I)
Le regolazioni con diverse
condizioni di vento
|
Fonte: Merricks/Walker -
"High Performance Racing" - Ed. Fenhurst Books |
Regolazioni con vento
molto debole
|
La preflessione (rake) deve
essere molto limitata, al massimo va ricercata in alto dove il vento è più forte ma la
parte centrale deve permettere alle vele di restare molto grasse e raccogliere il poco
vento disponibile:
Crocette in posizione
normale o leggermente appoppate per facilitare la flessione della parte alta dell'albero
Mettere in tensione le
sartie alte aiuta la preflessione in alto ma rende l'albero più rigido, il risultato
finale dipende da barca, vele, equipaggio, vento, ... fate una prova e decidete se può
essere una soluzione valida in quel frangente. Le sartie basse non vanno tesate troppo.
Piede l'albero a prua e
nessuna o poche mastre per permettere un po' di flessione nella parte più bassa
dell'albero
Tesabase appena puntato
Vang puntato quanto basta
per aiutare il passaggio delle stecche nelle virate
Cunningham lasco
Punto di scotta del fiocco
spostato in avanti e in alto, carrello di randa al centro o sopravento.
|
|
Regolazioni con vento
medio
|
Poco rake per ricercare la
massima potenza finchè il vento resta debole poi iniziare a preflettere leggermente:
Crocette in posizione
normale
Sartie alte in leggera
tensione senza forzare la preflessione in alto, sartie basse tese (la decisione dipende
dallo stato del mare, se c'è onda serve potenza in basso).
Piede l'albero a prua e
nessuna o poche mastre
Tesabase appena cazzato,
lascare poco se c'è onda e serve potenza
Vang appena cazzato, quanto
basta per tenere giù il boma quando si lasca la randa (es nelle raffiche)
Cunningham puntato.
Cazzatelo solo quando vi sembra di avere troppa potenza
Punto di scotta del fiocco
spostato in avanti e in alto, carrello di randa al centro o sopravento
|
|
Regolazioni con vento
forte
|
Sempre più rake man mano che
il vento cresce, si tratta della regolazione principale che fissa il punto di partenza per
tutte le altre:
Crocette. La posizione
normale può andare bene
Generalmente le sartie
devono essere molto tese, soprattutto sulle imbarcazioni con doppio trapezio. Potete
lascare leggermente le sartie alte (ma non troppo, ricordate che isserete un enorme spi
asimmetrico che richiede un albero solido). Le sartie basse verranno automaticamente
allentate dalla preflessione.
Piede l'albero a prua e
nessuna o poche mastre
Tesabase cazzato
Vang ben cazzato per
flettere l'albero ed appiattire le vele (in particolari condizioni lascare leggermente
può essere efficace, provate e decidete)
Cunningham. In queste
condizioni diventa fondamentale: è facile da manovrare ed ha un enorme effetto sulla
randa. Cazzatelo quando dovete scaricare potenza e viceversa. In condizioni di vento molto
rafficato va aggiustato continuamente
Punto di scotta del fiocco
arretrato per aprire la balumina (questo effetto è dato anche dalla preflessione
accentuata, visto che non potete variare il rake in acqua tenetevi pronti a riportare in
avanti i punti di scotta del fiocco se il vento cala). Carrello di randa al centro.
|
|
Regolazioni con vento
fortissimo e mare formato
|
Preflessione massima, unico
limite il bilanciamento della barca e la necessità di non abbassare troppo il boma per
non rischiare in virata di metterlo in acqua e scuffiare:
Crocette. Portatele un po'
indietro per aiutare la preflessione ma fate attenzione a non esagerare perchè rischiate
di dare una cattiva forma alla randa
Tensione delle sartie al
massimo. Potete lascare leggermente le sartie alte per lasciar piegare un po l'albero
sottovento in modo da scaricare potenza in alto. Gli alberi danno il loro meglio
esattamente un attimo prima di rompersi per cui attenzione a non lascare troppo le sartie
alte ed indebolire l'albero. Le sartie basse devono essere più lente per permettere la
massima preflessione.
Piede l'albero a prua e
nessuna mastra per permettere la massima preflessione
Tesabase cazzato al massimo
Con tutto il rake che
abbiamo le vele sono già piatte senza bisogno di cazzare il vang, lasciatelo lasco per
aiutare la vela a scaricare il vento (cazzatelo non appena il vento cala)
Cunningham cazzato al
massimo (lascatelo non appena il vento cala)
Punto di scotta del fiocco
molto arretrato e basso, carrello di randa sottovento.
|
|
|
Approfondimenti
(II)
Issare e regolare le vele
|
Fonte: Merricks/Walker -
"High Performance Racing" - Ed. Fenhurst Books |
Issare la randa
|
La regola per armare la randa
è molto semplice: più il vento è forte e meno si tesa la drizza.
Prima di partire è
fondamentale prendere l'abitudine guardare in alto per controllare che tutto sia a posto
(stecche infilate male, drizze attorcigliate, gratile inferito male, ...). Prestate
particolare attenzione alla presenza di pieghe nella vela: quelle orizzontali si eliminano
tesando la drizza, quelle verticali tesando la base, alcune pieghe (all'estremità della
vela o in testa d'albero) possono essere eliminate solamente regolando la tensione delle
stecche.
La forma della randa viene
gestita attraverso:
Vang. Agendo sulla
flessione dell'albero determina in generale la quantità di grasso della vela (più si
cazza, più s'ingrassa), inoltre controlla il profilo della balumina (cazzando si chiude
la balumina).
Cunningham. Determina la
posizione del grasso (cazzato porta il grasso in avanti e viceversa) ed il profilo della
parte alta della balumina.
Tesabase. Controlla il
grasso nella parte bassa della vela, cazzato smagrisce la base della randa e viceversa.
|
|
Armare e regolare la
scotta di randa
|
E' importante che le scotte
vengano armate correttamente così da poter passare senza impedimenti nei bozzelli e nei
passascotte. Si distende la scotta riflettendo bene come deve passare nei bozzelli, è
sempre il dormiente (l'estremità che resterà fissa) che si infila nei bozzelli
cominciando dall'ultimo per finire sul traversino; la scotta non deve mai incrociarsi.
Il lavoro si finisce con un
nodo all'estremità libera della scotta ad un'altezza tale da bloccare la randa prima che
questa sbatta contro le sartie in strambata.
Una randa completamente
steccata non fileggia, mancano quindi i riferimenti visivi per la corretta regolazione in
navigazione e si tende spesso a cazzare troppo. Bisogna fissare dei riferimenti prima di
salpare. Un buon modo di procedere consiste nel prendere la scotta, indietreggiare di
qualche metro lungo il prolungamento del boma (se la barca è equipaggiata con un carrello
questo va fissato al centro) e cazzare finchè si vede l'albero scomparire coperto dalla
balumina. Questo è il limite massimo oltre il quale non bisogna mai cazzare, a questo
punto si fa un segno con un pennarello indelebile sulla scotta. Questo riferimento vale
solo per un vento di forza simile a quello con il quale avete effettuato la taratura a
terra, se il vento rinforza bisognerà cazzare di più e viceversa.
|
|
Il fiocco
|
Questi i controlli della
forma del fiocco:
Ghinda. Agisce come il
cunningham sulla randa, ghindare molto il fiocco porta il grasso in avanti e da alla barca
la potenza richiesta con venti medi e forti, con venti deboli o fortissimi invece va data
poca ghinda per permettere all'albero di indietreggiare ed appiattire il fiocco così da
farlo scaricare meglio.
Passascotte del fiocco.
Dove presenti concorrono a determinare la quantità e la posizione del grasso.
Drizza. Determina quantità
e posizione del grasso ed angolo di entrata del vento. Quando si hanno difficoltà nel
"leggere" un fiocco di bolina si consiglia di mollare leggermente la drizza per
arrotondare l'angolo di entrata
|
|
Copyright © 1999 by SS. All
rights reserved. Revised: 23 nov 2001 14:15:45 +0100
|
|
|