Aprile 2000 - al largo di Angera
Avventura da paura
Equipaggio: solo io
Tempo nuvoloso, temporali
Vela: Randa piena, genoa 3

Ore: 10,00 lascio il pontile alla ricerca del vento provocato dai temporali che girano nella zona
(nota: pochi giorni fa un comet 701 è affondato per un fulmine che scaricando sull'albero ha fuso la guarnizione del log).
Ore 10,30 vento da SO 10 Nd (misurazione empirica a dito bagnato), piovigina, metto la cerata e continuo
Ore 11,00 vento da S 15 Nd (C.S.), piove ma fa caldo e mi diverto
Ore 12,00 vento da S 15 Nd, ha smesso di colpo di piovere, noto a 2/3 Km a sud una barca con le vele che sbattono e mi chiedo cosa stiano combinando mi fisso su di loro per curiosità e ad un certo punto il fiocco parte (si è strappato in testa d'albero) ma la barca continua a sbandare con la tuga nell'acqua.
Ore 12,01:15" (non dimenticherò mai l'istante esatto) vento da SO 50/60 Nd (??), di colpo mi trovo con la barca sbandata a sinistra con la falchetta completamente immersa e l'acqua che entra in pozzetto, svento immediatamente la randa e un istante dopo uno schiocco secco mi annuncia l'esplosione del fiocco (per fortuna), nonostante questo rimango inclinato e continuo ad imbarcare acqua, spinto dalla disperazione mollo la drizza della randa, raggiungo l'albero e ammaino, tirando come un forsennato, butto tutto (compreso il boma) sotto coperta, sbando ancora faccio almeno 10 Nd ma di traverso
Ore 12,05 vento costante, grandina, il pozzetto è ormai pieno e l'acqua tracima sottocoperta, seduto nell'acqua in pozzetto dò motore per mettere la prua al vento ma il volvo non riesce a farmi orzare, mi butto allora in poppa verso terra nella speranza di incagliarmi tra i canneti (poi ci penso)
Ore 12,10 vento da S 20/30 nodi, pioggia a secchiate, mi avvicino a 10/20 Mt dai canneti e dò fondo all'ancora (per tirarmi poi fuori) e punto a tutto motore verso la riva fino a bloccarni tra le canne, fermo il motore
Ore 12,30 vento e pioggia cessano di colpo, rimango ancorato a 5 Mt dalla riva tra le canne con la chiglia che sfiora il fondo in un ambiente surreale, si è alzata la nebbia dovuta probabilmente alla grandine
Ore 13,00 ripreso fiato e scaricata l'adrenalina, mi ritrovo tremante con l'acqua alle caviglie che defluisce lentamente dal pozzetto, guardo in cabina ci sono 20 cm d'acqua e 10 di ghiaccio, il boma e la randa. Mi spoglio in maglietta e mutande e vado a prua ad ammainare il fiocco strappato, svuoto dall'acqua la barca con il bugliolo (adesso ho anche una pompa di sentina elettrica)
Ore 13,50 mi chiudo sottocoperta indosso i vestiti dimenticati in barca chi sa quando, bevo una coca, un CaldoCaldo (che invenzione) e mangio tutte le fiesta che trovo, avvolgo il fiocco (che per fortuna si è scucito e non strappato) e la randa e li metto nei sacchi sistemo un po' le dotazioni che si sono rimescolate
Ore 14,30 è ora di muovere, ma prima faccio un controllo di tutta l'attrezzatura, della chiglia, del timone, delle via d'acqua, del motore. Sembra tutto a posto solo il ginocchio sinistro ha la forma di un melone e il colore di una melanzana (mi farà male per 10 gg)
Ore 15,00 senza dare motore per paura di aspirare la palta del fondo mi tonneggio con l'ancora verso il largo
Ore 16,00 raggiungo il cantiere e ormeggio alla mia solita boa, remando verso riva con il tender mi sembra di passare su qualcosa di strano, guardo giù e sul fondo adagiata sul fianco ancora ormeggiata alla boa c'è la barca che normalmente galleggia a fianco alla mia, mi diranno poi che una raffica di traverso e la deriva alzata l'anno rovesciata
Ore 16,30 le chiacchiere con il proprietario del cantiere si protraggono più del solito, aiuto a recuperare tavoli, ombelloni, sedie e tutto quello che pesa meno di 20 Kg che è volato contro la rete di recinzione
Ore 18,30 salgo in macchina ma non è ancora finita, entrato in autostrada mi trovo in coda bloccato per la miriade di alberi abbattuti.

Posso solo ringraziare chi ha progettato Bimba, la sua chiglia di 400 Kg e la poca vela.
Il primo che mi dice che sui laghi non c'è pericolo...

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