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12/07/2016 - LiscaBianca torna in mare

È difficile, ma si fa. È il 4 dicembre 2013 e a margine della conferenza stampa di presentazione di Progetto LiscaBianca – Navigare nell’inclusione Carlo Treviso, il mastro d’ascia che ne aveva terminatola costruzione nel 1981,battezzava così “l’impresa epica” che si stava delineando: quella di restaurare LiscaBianca, un ketch di legno di circa 11 metri ritrovato pochi mesi prima da Elio Lo Cascio (sociologo, mediatore penale) e Francesco Belvisi (designer e progettista navale) in un cantiere periferico di Palermo dopo oltre 20 anni di abbandono. Più ancora che difficile, allora sembrava impossibile, senza risorse né un piano ben preciso ma “solo” tanto entusiasmo e voglia di lavorare assieme.

Partiva la campagna “Cercasi equipaggio per impresa epica”, una gara contro il tempo per sottrarre LiscaBianca alla demolizione e per aggregare un gruppo di lavoro fatto di professionisti e organizzazioni capaci di avere la visione e il coraggio di portarla avanti. Il 27 dicembre dello stesso anno LiscaBianca veniva trasferita in un vecchio capannone agricolo, in montagna, e pochi mesi dopo iniziavano i lavori preliminari al restauro.

Il 29 luglio 2016, dopo quasi tre anni di duro lavoro, fatiche, scarsissime risorse, imprevisti e sorprese, nuovi amici e un seguito sempre crescente di appassionati, pur conditi da qualche immancabile detrattore, Associazione LiscaBianca riconsegnerà al mare una barca che porta con sé la romantica storia degli Albeggiani, ma anche molto di più. LiscaBianca ora racchiude anche l’anima e l’entusiasmo ditutti coloro che ci hanno lavorato: i ragazzi dell’Istituto Penale per i Minorenni “Malaspina” di Palermo, i giovani della Comunità di recupero Sant’Onofrio di Trabia, i ragazzi del circuito SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) che non hanno mai fatto mancare in cantiere la loro forza di volontà e gioia di partecipare, gli infortunati di INAIL in cerca di una nuova occasione di formazione e riscatto.

LiscaBianca è stato fin dal primo giorno un progetto di trasformazione: un vecchio capannone agricolo semi-abbandonato è stato convertito in cantiere navale; il gruppo di professionisti nel settore tecnico, sociale e della comunicazione è diventato un equipaggio coeso e deciso; il vecchio scafo martoriato dal tempo e dalla pioggia è tornato solido e forte; i giovani protagonisti dei lavori sono cresciuti con un percorso di formazione che ha abbinato i saperi tradizionali con le nuove tecnologie, fino ad affermarsi come operai in grado di affrontare la quotidianità del cantiere.

In un progetto che non si regge strutturalmente su bandi e finanziamenti è stato vitale il supporto dei Partner: i promotori, Istituto Don Calabria, Centro Studi Opera Don Calabria, Associazione Apriti Cuore Onlus, YAM srl e Istituto Penale per i Minorenni di Palermo che hanno creduto e operatocon entusiasmo fin dal primissimo istante; i Partner tecnici (Makita Italia, Sika Italia, WS Marine);Soprintendenza del Mare, Fondazione San Zeno, Anima Universale, UniCredit, Lega Navale Italiana con cui si è associato il lavoro in cantiere alla possibilità di avviare alla vela alcuni ragazzi del circuito penale, oltre a partecipare insieme a tante manifestazioni sportive e divulgative. E, ovviamente, la famiglia Albeggiani al completo ha da subito messo a disposizione la barca, con il coraggio di condividere le emozioni intense e intime legate alla sua storia.

A guardarsi indietro sembra sia passato un decennio, ma in fondo era ieri.Elio Lo Cascio, Presidente di Associazione LiscaBianca, parlando a nome di tutto lo staff si riferisce sia al viaggio intorno al mondo di Sergio e Licia Albeggiani sia al Progetto che in tre anni ha richiesto un livello di intensità e di presenza assolutamente nuovo nel campo del sociale. L’attenzione alla comunicazione, gli eventi in tutt’Italia, il dialogo con il mondo dell’impresa, l’apertura verso l’esterno per la necessità e la scelta strategica di fare rete a 360 gradi, la ripubblicazione (ed. Mursia) del diario di bordoLe Isole Lontane che era scomparso dalle librerie da due decenni, la campagna di crowdfunding - riuscita - per finanziare la realizzazione del docufilm “LiscaBianca – la Virata di Sonia”.

È stato difficile, sì, ma ce l’abbiamo fattaè ilmotto che si ripete a Palermo da qualche settimana, e adesso che LiscaBianca è in acqua pronta a navigare, come ogni varo si tratta di un nuovo inizio: il cantiere continuerà a lavorare senza sosta, con maggiori capacità e tecnologie grazie alla collaborazione con il Comune di Palermo che mette a disposizione un capannone dismesso della Fiera del Mediterraneo. La barca sarà impiegata per percorsi di turismo sostenibile e attività di vela rivolte a persone disabili e in condizioni di marginalità sociale, che altrimenti avrebbero scarso accesso alla navigazione.

L’appuntamento con la cerimonia del varo dunque è per venerdì 29 luglio 2016alle 18.00, a Palermo presso il cantiereGes.Nav., che ospita l’evento.

Un appuntamento con la storia, passata e futura, per cui nessun augurio suona più adatto di quello dedicato alla sua barca proprio da Sergio Albeggiani in persona, nel 1985 al timone di LiscaBianca:
Corri, corri Lisca Bianca, barchetta fedele e ardita che porti nelle tue logore manovre, nelle tue vele rattoppate i segreti dell'impegno e della fatica. [...] Corri, corri, piccola creatura dell'oceano tra le grandi onde amiche che ti sovrastano mentre tu prosegui decisa e imperturbabile, a dipanare l'invisibile filo della tua lunga rotta. Corri sotto l'ardente disco del sole meridiano, corri con il tuo piccolo seguito di bruni pesciolini che hanno trovato rifugio all'ombra della tua poppa, corri verso la rossa luce del sole morente tra le gioconde balenottere che ti scortano sbuffando. Corri sotto lo sfavillare delle stelle tropicali tra le misteriose fosforescenze di grandi meduse. Corri mentre il tuo minuscolo equipaggio fragile e imperfetto sente sopirsi in sé ogni tensione, pago di esistere senza passato né futuro. Si allentano le inesorabili catene del tempo, siamo così vicini alla Verità che ci pare quasi che di lì a poco potremo scorgerne gli inconoscibili contorni al di là della densa cortina dei nostri pensieri e delle nostre emozioni di uomini. Quanto è durato questo momento magico? Un battito d'ali, una umana esistenza? La vita di un universo?
Chissà ...
(cit. S. Albeggiani, Le Isole Lontane)

Credit: Ufficio stampa LiscaBianca
Redazione Velanet

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