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25/02/2015 - VOR: duello in Pacifico

Photo credit: ©Matt Knighton/Abu Dhabi Ocean Racing/VOR

Continua il duello al vertice della flotta della Volvo Ocean Race. Quando mancano poco più di 700 miglia ad Auckland, Dongfeng Race Team e Abu Dhabi Ocean Racing continuano a battagliare per la leadership in una gara di velocità ma anche di strategia. Alle loro spalle gli spagnoli di MAPFRE cercano un passaggio per attaccare, come pure fanno i giovani di Team Alvimedica, mentre gli olandesi di Team Brunel e le veliste di Team SCA, rispettivamente quinti e seste, accusano un ritardo superiore alle 68 miglia. Mentre i velisti danno il massimo al timone e alla regolazione delle vele, i navigatori studiano i possibili scenari meteo per lo sprint finale.

Se nella notte il team degli emirati guidato dal britannico Ian Walker era riuscito a strappare la prima piazza a Dongfeng, questa mattina è l'equipaggio di Charles Caudrelier ad aver ripreso la testa della flotta. I due Volvo Ocean 65 navigano quasi sulla stessa rotta da oltre 150 miglia e la classifica provvisoria varia a seconda delle piccole variazioni delle condizioni meteo locali, come se le due barche fossero legate da un'immaginario elastico. Si tratta ormai, per i due battistrada, di una lotta a chi riesce a sviluppare la migliore velocità ma, poiché appare difficile che Abu Dhabi Ocean Racing possa superare l'avversario franco/cinese restando in scia, e oggi a un lieve scarto laterale verso est alla ricerca di aria e angolo migliore. Stessa mossa anche per gli spagnoli di MAPFRE, sempre terzi e all'ultimo rilevamento dati a una quindicina di miglia dalla poppa di Dongfeng.

Scrive nel suo blog Charles Caudrelier: “Ancora tre giorni di regata e due ostacoli, ecco cosa ci separa da una vittoria da sogno ad Auckland. Da poco siamo ritornati in testa, e sentiamo la pressione di essere davanti, ma per me e i miei uomini, con tutti i colpi che abbiamo subito in questa tappa è uno dei momenti che ci rende più orgogliosi. La regata è ancora tanto lunga, e lo è anche questa tappa. Tutto può ancora succedere, ma coloro che mi conoscono bene sanno che non sono mai contento. Comunque, e in via del tutto eccezionale, posso dire di essere contento delle scelte che abbiamo fatto e se dovessi rifarei tutto in modo identico. Nei prossimi giorni abbiamo due ostacoli: un fronte meteo, fra una giornata circa, e la parte finale che sembra sarà con aria più leggera e non si capisce ancora se di bolina o al lasco. Potrebbe essere l'ennesima ripartenza, ma spero proprio che se lo sarà sarà una lotta fra i tre di testa.Gli altri ora sono abbastanza indietro, ma non si sa mai. Ovvio che è sempre meglio stare davanti, e preferisco essere nella nostra posizione che in quella di MAPFRE, ma loro non hanno nulla da perdere e sono molto aggressivi sulla tattica. E poi c'è Abu Dhabi che è li pronto, alle nostre spalle, pronto ad attaccarci.”

E, in effetti Abu Dhabi Ocean Racing sembra stia cercando una strada per attaccare da dietro quando ci sarà aria più leggera nell'approccio finale ad Auckland. Matt Knighton da bordo di Azzam: “Il profilo scuro della barca all'orizzonte ci ha bloccato la vista dell'alba, non siamo sicuri che ci rovinerà anche il resto della giornata. L'umore a bordo comunque è energico e ottimista, il duello con Dongfeng è ormai palese e cerchiamo di mettere ogni minimo briciolo di energia rimasto nel far camminare Azzam il più veloce possibile. Nelle prossime 72 ore continuerà questo effetto elastico se il vento continua a cambiare. Loro sono un po' più veloci al lasco con meno di 14 nodi, e noi sappiamo di andare meglio con aria un po' più fresca. Ci mancano ancora solo tre albe. Speriamo che ce le facciano vedere...”

Sembra che bisognerà aspettare ancora per capire chi avrà la meglio fra i duellanti del Pacifico, di certo sarà un altro finale molto combattuto. Secondo gli ultimi modelli meteorologici disponibili, il vento sembra si mantenga su buone intensità fino all'arrivo in prossimità della costa neozelandese. Secondo però alcuni report ricevuti da bordo delle barche potrebbe anche verificarsi un'altro periodo di vento leggero ed è forse per questo motivo che Team Alvimedica ha optato per una rotta più a ovest, nella speranza di entrare in una brezza nuova che lo possa far tornare su MAPFRE, da cui oggi dista meno di quaranta miglia. Come dice l'Onboard reporter del team turco americano Amory Ross: “Velocità, velocità. E' l'unica freccia che abbiamo al nostro arco. L'unica scelta significativa che ci rimane da fare è vedere se portarsi a ovest o a est della rotta ortodromica (la più diretta alla meta). I modelli meteo sembrano favorire l'ovest, ma le differenze sono minime. Se vogliamo riprendere quelli davanti e tenere a bada Brunel e SCA, dobbiamo restare concentrati al 100% ed avere un atteggiamento aggressivo.”

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Credit: Carla Anselmi – Italian media manager
Redazione Velanet

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